Decollo ed atterraggio del velivolo Preceptore N3-pup: sviluppo di un modulo software con visualizzazione 3D interattiva.

Il Preceptor N3-pup è dotato di carrello classico, ovvero di due ruote principali anteriori ed un pattino posteriore; tale tipologia di carrello implica che se all’inizio di tale fase di decelerazione il velivolo poggia a terra solamente le ruote principali, il baricentro arretrato farà posare a terra la coda, ruotando il muso dell'aereo a cabrare e quindi aumentando l'incidenza, il velivolo tenderà quindi a riprendere portanza e a risollevarsi da terra, ovvero come se dovesse ridecollare con un assetto pericolosamente vicino allo stallo e con bassa velocità.
Il pilota in atterraggio può scegliere tra due possibili tecniche: atterrare su tre punti, facendo toccare contemporaneamente ruote anteriori e ruotino posteriore e quindi tenendo la cloche tirata indietro, oppure atterrare sulle ruote principali e spingere la cloche in avanti quel tanto che basta a far "galleggiare" la coda sino a che la velocità diminuisce ed il piano di coda si posa “delicatamente” a terra.
Si considererà la prima tecnica di atterraggio, cioè si fa l’ipotesi che l’aereo atterri su tre punti.
Il velivolo in questa fase di rullaggio decelerato deve dissipare tutta la propria energia cinetica in modo tale che alla fine di questa fase di decelerazione esso si arresti.
Alla decelerazione dell’aereo provvede la resistenza aerodinamica, la resistenza al rotolamento dei pneumatici e la frenatura meccanica sulle ruote.