Iniziativa economica privata nella Carta dei Diritti Fondamentali e marchio CE
Iniziativa economica privata e principio di concorrenza
Quasi contemporaneamente alla approvazione dell'art. 41 della Costituzione ha avuto inizio la gestazione dei trattati istitutivi delle comunità europee, che ha ruotato intorno alla costruzione di un mercato comune. Con il Trattato di Roma del 1957, per la prima volta, è stata dettata una normativa sovranazionale della concorrenza con impatto sull'ordinamento italiano.
Un ruolo significativo nella qualificazione delle figure di illecito concorrenziale è stato, peraltro, svolto negli anni dalla Corte di giustizia che con la sua giurisprudenza ha contribuito a delineare gli aspetti sostanziali del diritto antitrust comunitario, per questo definito “massimamente giurisprudenziale”.
Ma, se con il Trattato di Roma la concorrenza era oggetto di una policy comunitaria, con il Trattato di Maastricht del 1992, la concorrenza è stata assunta a vero e proprio principio informatore dell'ordinamento comunitario, tant'ê che alla stregua dell'art. 3, “l'azione degli stati membri (…) comprende (…) l'adozione di una politica economica (…) condotta conformemente al principio di una economia di mercato aperta e in libera concorrenza”57. In seguito, con il Trattato sull'Unione Europea, o Trattato di Amsterdam del 1996, si è consolidato il panorama di obiettivi e valori che costituiscono il sistema di coesione sociale della Comunità: promuovere uno sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile delle attività economiche; la crescita sostenibile e non inflazionistica; un elevato grado di convergenti risultati economici; un elevato livello di protezione ambientale, occupazione, protezione sociale; un migliore tenore della qualità di vita; la coesione economica e sociale e la solidarietà tra gli stati membri. In questo contesto il mercato risulta ancora lo strumento privilegiato attraverso cui perseguire tali obiettivi.
In termini di analisi strutturale, la disciplina comunitaria della concorrenza ha privilegiato i controlli sul mercato rispetto ai controlli sulla singola impresa: la prospettiva della tutela del mercato non è, infatti, la medesima di quella della tutela dell'iniziativa privata. Infatti, la libertà d'iniziativa economica non contiene, in sé, il principio di concorrenza, essendo una figura, per così dire, verticale che “indica sfere di azione, protette contro lo Stato”. La concorrenza è, invece, una figura orizzontale che indica rapporti tra imprenditori, cioè tra i soggetti che esercitano la libertà d'iniziativa economica. Nella concezione comunitaria, però, la tutela del mercato non implica affatto nun liberismo privo di freni, perché la disciplina della concorrenza è
strumentale e non assoluta.
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Informazioni tesi
Autore: | Giuseppe Le Voci |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Salerno |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Massimo Panebianco |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 185 |
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