Il fenomeno dell'economia sommersa in Italia
Il lavoro nero
L’espressione lavoro nero o lavoro irregolare, non ha in Italia una chiara definizione giuridica. La definizione di lavoro nero adottata negli anni è la seguente :
- legge 28 luglio 2006, n. 248, (il c.d decreto Bersani) che ha all'art. 36-bis, introdotto la sanzione per il "lavoro nero" stabilendo che è tale: « ... l'impiego di personale non risultante dalle scritture o da altra documentazione obbligatoria. »
Cercando di dare una definizione più chiara al lavoro nero, possiamo dire che il lavoro irregolare si riferisce ad un’attività lavorativa a scopo di lucro svolta in violazione delle prescrizioni legali.
Le varie tipologie di lavoro nero, hanno in comune il fatto di sfuggire completamente o in parte alle tasse di diritto tributario.
Il lavoro nero è l’insieme di mansioni svolte da un lavoratore, dipendente o autonomo, sconosciuto alla Pubblica Amministrazione, perché non registrato nei Centri per l'Impiego, o presso gli Istituti previdenziali (INPS, INAIL, ENPALS, ecc.).
In sintesi sono considerate non regolari le prestazioni lavorative che non rispettano la normativa vigente in materia fiscale-contributiva, quindi non osservabili direttamente presso le imprese, le istituzioni e le fonti amministrative.
Chi svolge un lavoro in nero o chi ne fa ricorso , elude il diritto fiscale, ma anche il diritto delle assicurazioni sociali, il diritto della concorrenza e spesso anche il diritto in materia di stranieri.
Il fenomeno del lavoro nero, è diffuso a livello europeo, ma in Italia assume valori talmente importanti che le azioni di contrasto, per essere efficaci, devono essere mirate e devono operare in più direzioni.
Come affermato in precedenza la presenza sul territorio italiano di molte piccole imprese e la presenza di un’area, il Mezzogiorno, meno sviluppata economicamente e socialmente, rendono l’Italia un terreno fertile per la crescita del lavoro irregolare.
Un’ulteriore spinta proviene dagli immigrati che a partire dagli anni novanta sono cresciuti costantemente aumentando il confronto tra occupazione regolare e non regolare.
Il ricorso al lavoro non regolare, con il conseguente risparmio in termini di imposte e contributi, risulta conveniente sia per le imprese che per le famiglie in quanto impiegano colf, babysitter o badanti.
Il fenomeno del lavoro irregolare è difficilmente osservabile, alcune caratteristiche del fenomeno sono determinate dall’attività di vigilanza degli organi preposti (Inps, Inail e Ministero del Lavoro), ma la misurazione delle numerose unità coinvolte risulta molto più complessa.
Il lavoro nero o sommerso assume forme diverse a seconda delle caratteristiche economiche delle aree stesse, interagendo sia con la struttura produttiva e finanziaria, sia con la presenza di infrastrutture sia, infine, con il tessuto sociale presente sul territorio.
Il sommerso nelle regioni del Nord Italia, per esempio, presenta caratteristiche molto diverse rispetto alle aree del Mezzogiorno, alle quali solitamente viene rivolta l'attenzione quando si parla di sommerso. Nel primo caso è maggiormente diffuso l’utilizzo di lavoro "grigio" (come forma marginale di lavoro irregolare) e le irregolarità rispondono principalmente a posizioni di convenienza più che reale necessità; nel secondo caso, invece, sono maggiormente diffuse forme di lavoro completamente in “nero”, caratterizzate spesso da forme di sfruttamento e di precarietà diffusa sia nelle garanzie sia nelle condizioni di lavoro.
Il lavoro grigio, si riferisce a tutte le irregolarità parziali (le sottodichiarazioni) che riguardano lavoratori, dipendenti ed indipendenti, le cui attività sono dichiarate in modo distorto rispetto alla realtà. Anche nel caso del lavoro sommerso i confini tra regolarità e non regolarità, tra lavoro nero e lavoro grigio sono sottili e spesso possono addirittura coesistere (il caso dei doppiolavoristi con primo lavoro regolare).
La grande distanza tra le diverse zone del Paese può solo in parte essere spiegata da una diversa composizione settoriale e dimensionale delle rispettive economie.
Tuttavia, non si può trascurare il fatto che il lavoro sommerso, oltre a essere più diffuso nelle unità produttive di minori dimensioni, è anche caratterizzato da forti specificità settoriali.
Questo brano è tratto dalla tesi:
Il fenomeno dell'economia sommersa in Italia
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Informazioni tesi
Autore: | Sara Gaggioli |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli studi di Genova |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e Commercio |
Relatore: | Serena Scotto |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 57 |
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