Le scelte etiche delle imprese multinazionali

Alla base di tutti gli atteggiamenti negativi nei confronti delle IMN vi è l’atavico conflitto tra potere pubblico e privato, che vede, da un lato, la garanzia degli interessi pubblici, dei valori sociali e dei diritti umani e, da un altro, la tutela delle libertà economiche e del mercato.
Dagli anni Ottanta del Novecento, l’impatto delle liberalizzazioni di diversi mercati, delle de-regolazioni, delle privatizzazioni e della globalizzazione hanno generato in autori come GALGANO la percezione di una rinascita della lex mercatoria, il diritto dei mercanti affermatosi durante il Medioevo, per opera delle grandi imprese multinazionali; con il termine lex mercatoria, si individua il diritto creato direttamente dai mercanti per le transazioni operate al di fuori dei confini degli Stati, quando l’economia europea ha transitato dal sistema curtense a quello aperto di scambio e che è stato superato con la statizzazione e la codificazione del diritto commerciale; secondo l’Autore, negli ultimi anni questa forma di autoregolazione dei mercati ha ripreso forma nei grandi contratti internazionali in materia commerciale e finanziaria: negozi altamente complessi che, con le loro clausole, non lasciano spazio per l’integrazione del contratto tramite norme, divenuti vere e proprie fonti del diritto che si sostituiscono alle leggi degli Stati. Riguardo alla complessità e la creazione delle clausole, molto duro è l’attacco di DEZALAY verso i maggiori studi legali internazionali che vengono bollati con l’appellativo di “mercanti del diritto” che «contribuiscono a forgiare la regola appropriata al momento giusto».
Secondo lo Studioso, poiché la logica mercantile domina ancora incontrastata, quando entrano in gioco gli interessi delle IMN, non esiste più alcuno spazio per la protezione d’interessi pubblici, valori sociali e diritti della persona.