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L'idea di Europa nel pensiero filosofico di Massimo Cacciari

Globalizzazione e scontro di civiltà

Quando si parla di globalizzazione e di scontro di civiltà, la categoria alla quale dobbiamo fare riferimento è quella della comparabilità. La globalizzazione esiste sia da un punto di vista economico che finanziario. Ma è possibile dare per scontata la globalizzazione culturale come conseguenza inevitabile della globalizzazione economica? E quanto sono veramente nuovi i fenomeni che rappresenta?
Si è visto come è stato possibile parlare di globalizzazione politica, almeno nel senso più pregnante del termine già a partire dal XVI secolo, come effetto della lenta espansione della società internazionale europea a società globale.
Ma da quando, parlare di globalizzazione ha portato a riflettere sul suo potere liberativo o al contrario sulla sua condanna? La percezione di una globalizzazione dopo tutto, si era già aperta il suo varco fin dal momento della scoperta dell’America, su un certo terreno, e poi su un altro a partire dalla rivoluzione industriale. Basti pensare alla riflessione marxiana, che era già una riflessione sulla globalizzazione, sebbene intesa in modo diverso, perché lo sviluppo delle forze produttive era differente e la medesima cosa vale, a maggior ragione, per i conflitti di civiltà.
Argomentare sul conflitto di civiltà come si trattasse di una novità del nostro contesto sociale, equivale a non voler riconoscere che il medesimo in realtà abbia accompagnato tutta la storia della politica internazionale.
La società internazionale, la convivenza internazionale è, per sua natura, multiculturale e lo è sempre stata all’interno dell’Europa. A maggior ragione, la vita internazionale è diventata multiculturale nel momento un cui la società internazionale europea si è allargata.
La prima novità invece significativa è che nell’ambito della riflessione scientifica sulle relazioni internazionali, il problema delle differenze culturali è invece piuttosto recente. Quindi da un lato abbiamo un fenomeno antico che ha accompagnato tutte le relazioni internazionali e dall’altro, per sentir parlare di conflitti di civiltà, abbiamo dovuto aspettare degli anni.
Questo scostamento clamoroso tra il momento nel quale il problema è emerso e il momento in cui il problema è stato avvertito, segnala il fatto che le differenze culturali non hanno più lo stesso posto che avevano fino ad alcuni anni fa. In altre parole, le differenze culturali ci sono sempre state nella politica internazionale, ma non sempre hanno contato come oggi, per la banale ragione che le differenze culturali dei non europei rispetto agli europei non avevano alcun modo di esprimersi sul piano politico. La diversità culturale c’era anche allora ma era palliata dalla disuguaglianza. E’ per questa ragione che parlare di conflitti di civiltà e della loro importanza, significa andare al cuore di quel momento in cui si verifica una rottura tra Europa e il mondo.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'idea di Europa nel pensiero filosofico di Massimo Cacciari

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Informazioni tesi

  Autore: Emanuela Mangione
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2005-06
  Università: Università degli Studi di Lecce
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Filosofia
  Relatore: Antonio Quarta
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 235

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