Risanamento e privatizzazione nel sistema bancario dei PECO 3 (Polonia , Ungheria , Repubblica Ceca)

Il suo doppio ruolo poteva dare origine a dei problemi rilevanti. Innanzitutto nessuna banca si sarebbe presa l’iniziativa di ristrutturare un’impresa se molti dei benefici della sua opera fossero andati a vantaggio del settore pubblico in quanto primo creditore.
Un elemento importante allora divenne l’impegno da parte del governo nel rinunciare a questa sua posizione e nel progetto polacco questo avvenne in due forme: esso annunciò che non avrebbe giocato un ruolo attivo durante le procedure di conciliazione e inoltre le autorità fiscali avevano rappresentanti nel consiglio dei creditori che agivano però solo in veste di osservatori; tuttavia qualunque decisione necessitava della loro approvazione al fine di proteggere gli interessi del fisco. Se una proposta non era approvata non necessariamente era abbandonata, ma la si sottoponeva ad un consiglio di ministri straordinariamente creato per visionare l’intero progetto (UN, 1998). Una seconda forma che mostrava l’atteggiamento di rinuncia da parte del governo alla sua posizione privilegiata di primo creditore si tradusse nell’associarequalunque riduzione concordata del debito che l’impresa aveva nei confronti della lead bank ad una riduzione dei suoi diritti. Di questo le banche ne beneficiarono perché il valore di mercato delle loro “claims” aumentava e questo migliorava la loro situazione di bilancio.
Un secondo problema creato dal doppio ruolo del governo come creditore privilegiato ed azionista di un’impresa era rappresentato dall’incentivo che esso aveva nel proteggere la sua quota azionaria: un tentativo di ristrutturazione fatto dalla banca nei confronti di un’impresa poteva consistere nella volontà della prima di scambiare i debiti di questa in azioni.