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La Crisi connessa ai nuovi strumenti dell’innovazione finanziaria: il problema di una nuova regolamentazione globale

Paragone della crisi con la Grande Depressione

In questi mesi si sente molto spesso parlare di confronti tra la crisi attualmente in corso e la crisi per eccellenza, ovvero la “Grande Depressione”, che colpì il mondo intero a partire dal 1929 e si protrasse fino al 1932, anno in cui si videro i primi segni di ripresa. Da una parte troviamo alcuni economisti e giornalisti che prevedono una nuova apocalisse finanziaria per i mercati mondiali, sicuri del fatto che ricadremo sicuramente in una nuova Grande Depressione; dall'altro lato troviamo i politici, i manager e tutta la classe dirigenziale impegnata a gettare acqua sul fuoco delle polemiche e a tranquillizzare la gente con dichiarazioni di circostanza e, soprattutto, piani di ripresa.

Tuttavia è giusto precisare, come spesso accade, che la verità si trovi in posizione intermedia tra gli allarmi degli economisti e le dichiarazioni dei dirigenti, poiché è vero che la crisi attuale presenta delle rassomiglianze con la Grande Depressione del '29, è vero che ci sono stati dei fallimenti bancari proprio come nel '29, però è vero anche che non ci sono assolutamente le basi per un ripetersi di tale catastrofe. Innanzitutto ci sono due differenze sostanziali: la crisi di oggi è di natura finanziaria, mutui subprime e prodotti da essi derivati, che ovviamente genera forti ricadute sull'economia reale. Quella del '29 fu invece una crisi industriale, che si trasformò in una pesantissima recessione a causa di una folle concatenazione di gravi errori di politica economico/industriale, come l'introduzione di forti dazi doganali sulle importazioni, l'introduzione di un veto alla riduzione delle retribuzioni e alla riduzione delle tasse che invece aumentarono dando una ulteriore spallata all'economia.

Fortunatamente l'attuale presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, subentrato ad Alan Greenspan nel febbraio 2006, ha studiato in maniera dettagliata le conseguenze economiche causate dalla crisi del '29, pubblicando anche un saggio a riguardo. In accordo con la letteratura accademica possiamo, poi, affermare che la Grande Depressione fu causata principalmente da un collasso della produzione e dei consumi, amplificato da una drastica riduzione nei rifornimenti di credito alle banche.
Responsabile principale di questa fortissima contrazione del credito fu la banca centrale americana, che fece esattamente la cosa più sbagliata, ovvero fallì nell'assicurare la necessaria liquidità al sistema bancario permettendo così la contrazione delle riserve di denaro e paralizzando quindi l'intera economia. Oggi invece possiamo vedere l'esatto contrario. La causa scatenante di tutto è stata una enorme concessione di liquidità a prezzi bassissimi con l'obiettivo di stimolare la crescita e la produzione del paese, a seguito dell'11 settembre 2001.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La Crisi connessa ai nuovi strumenti dell’innovazione finanziaria: il problema di una nuova regolamentazione globale

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Informazioni tesi

  Autore: Gaetano Birra
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze delle pubbliche amministrazioni
  Relatore: Franca Meloni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 157

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