La diffusione dei contratti atipici: costi e benefici
Dimensioni e caratteristiche dell’occupazione instabile o a termine
Dai primi anni del Duemila si discute della differenza tra la percentuale contenuta di occupazione instabile, o a termine, risultante dai dati Istat e la percezione diffusa che il fenomeno del lavoro precario nel nostro Paese sia assai più ampia.
Considerando la rilevazione trimestrale sulle forze lavoro dell'Istat, la condizione occupazionale si riferisce ad un dato tempo e, specialmente quando l'occupazione è a termine, gli individui coinvolti possono essere differenti nel corso dell'anno. I lavoratori a tempo determinato, dunque, potranno essere in determinati periodi ancora occupati (o con la stessa o con altre forme contrattuali) oppure disoccupati, o addirittura non all'interno del mercato del lavoro.
Tenendo conto di queste considerazioni includiamo nell'area dell'instabilità insieme ai dipendenti con contratto a termine (indipendentemente dalla volontarietà) e ai collaboratori a vario titolo -anche gli ex dipendenti a termine o parasubordinati (con o senza partita IVA), disoccupati da non più di un anno per scadenza dell'impegno lavorativo. Così facendo si riesce a stimare la dimensione dell'area dell'instabilità per il IV trimestre del 2006 in oltre 3milioni e 400mila soggetti, di cui 608mila (il 18%) non occupati da non più di un anno. Questi ultimi, come si è già detto, si presume siano espressione della “fisiologica” discontinuità lavorativa anziché della disoccupazione vera e propria.
Abbiamo già sottolineato come la parte giovanile della popolazione lavorativa si è affermata come elemento caratteristico del mercato “atipico”, in particolare, le donne sono molto più investite degli uomini: più della metà delle giovani lavoratrici tra i 15 e i 24 anni e più di un quarto (25,7%) delle donne occupate (25-34 anni) lavorano con un contratto atipico (gli stessi rapporti calcolati per gli uomini sono rispettivamente 39,7% e 15,5%)52. In oltre, l'incognita di essere impiegati in forma precaria diminuisce con l'età, ma è sempre maggiore per le donne, circa il doppio nelle classi superiori a 35 anni.
La possibilità di essere “precaria” in età matura risulta più alta per chi lavora al Sud: il 23% delle occupate meridionali tra i 35 e i 54 anni lavora tramite un contratto atipico -contro il 14,6% di quelle del Centro e il 9,5% delle settentrionali -atipicità nella quale, data l'età, rischiano di rimanere “bloccate”.
Al Sud i più coinvolti dall'instabilità lavorativa, sono gli occupati con basso titolo di studio: il 15,3% degli uomini e addirittura un terzo delle lavoratrici che non hanno superato l'obbligo scolastico non hanno un contratto a tempo indeterminato.
Dunque, a parità di titolo di studio ed età, le lavoratrici con contratti atipici rappresentano una quota dell'occupazione femminile solitamente maggiore rispetto allo stesso rapporto calcolato per gli uomini. Abbiamo osservato che se l'instabilità tende a diminuire con l'età, e attraverso il paese da Sud a Nord, essa mostra comunque un debole per il genere femminile.
È importante non sottovalutare gli elementi biografici nel comporre il quadro dei rischi e delle opportunità che derivano dal nuovo mercato del lavoro.
Questo brano è tratto dalla tesi:
La diffusione dei contratti atipici: costi e benefici
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Alessandro Lazzarini |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Perugia |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze della politica |
Relatore: | Marcello Signorelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 132 |
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi