L’internazionalizzazione dei distretti industriali: il caso del tessile abbigliamento di Carpi

L'acceso dibattito che sorse tra coloro i quali sostenevano l'esistenza di una forte crisi del distretto e ritenevano imminente il suo declino e coloro i quali sottolineavano, invece, la presenza di dinamiche di rafforzamento di una parte delle imprese locali, mise in luce la necessità di trovare delle risposte concrete correlate da evidenze empiriche circa il mutamento che il settore del tessile e dell'abbigliamento nel distretto industriale di Carpi stava attraversando.
Questa necessità fu tramutata in virtù, sul finire degli anni Ottanta, da Sebastiano Brusco il quale, dopo aver ricevuto l'incarico, da parte delle Istituzioni locali, di studiare i problemi e le prospettive del distretto della maglieria di Carpi, si rese conto che ciò che mancava, per poter dipanare in maniera costruttiva l'incarico assunto, era un sistema di rilevazione permanente che, basandosi su una metodologia ben specifica, fosse in grado di offrire ad Istituzioni e Parti Sociali un quadro conoscitivo oggettivo ed affidabile circa le caratteristiche del settore e garantire così un aggiornamento periodico circa le dinamiche strutturali in corso. Partì da lui l'idea di realizzare un Osservatorio del settore tessile abbigliamento.

L'obiettivo primario era quello di costruire un Osservatorio che tenesse conto delle diversità strutturali presenti nel settore tessile abbigliamento ma che, allo stesso tempo, potesse essere funzionale al suo utilizzo in analisi dedicate ad un qualsiasi sistema produttivo specializzato, fosse esso italiano o estero. Per iniziare, negli anni 1989-1990, fu realizzato uno studio preliminare basato sul confronto fra le caratteristiche strutturali del settore tessile e dell'abbigliamento nel distretto di Carpi e quelle dell'area di Thiene (Vicenza), di Leicester (Regno Unito) e del caso Benetton, con lo scopo di individuare quali variabili strutturali sarebbero state considerate principali, e cioè caratterizzanti del settore tessile e del settore abbigliamento, e quali sarebbero state le diverse sfaccettature che le stesse avrebbero assunto inserite nei diversi sistemi produttivi locali. Nel 1990 seguì lo studio del campione oggetto d'analisi e, nel 1991, si eseguì la prima rilevazione, che permise di avviare l'attività di due Osservatori fra loro collegati: l'Osservatorio del settore tessile abbigliamento in Emilia Romagna e l'Osservatorio del settore tessile abbigliamento nel distretto di Carpi.
Nel progettare l'impianto metodologico dell'Osservatorio il primo obiettivo fu quello di ottenere delle stime dal settore di riferimento, ovvero del tessile e dell'abbigliamento, che si riferissero anche alle imprese di piccole dimensioni, e che fossero affidabili nel misurare, mediante un monitoraggio periodico, i cambiamenti strutturali che il sistema produttivo locale affrontava.
Le variabili analizzate dall'Osservatorio possiedono un carattere prevalentemente strutturale e, pur rappresentando una serie di informazioni fondamentali utili per conoscere le caratteristiche delle imprese del settore tessile abbigliamento, non sono desumibili dalle fonti statistiche ufficiali. Queste, sono variabili scelte appositamente sulla base dei risultati dello studio preliminare del 1989-1990 sopra citato, discusse e condivise con le Istituzioni e le Parti sociali che hanno sostenuto la realizzazione dell'Osservatorio.