Africa e diritti umani
Dall’OUA all’UA
La metamorfosi dell'organizzazione intergovernativa regionale dall'OUA in UA ê avvenuta nel 2002 ed ha comportato non solo la razionalizzazione (o sviluppo) dell'assetto strutturale, ma anche l'evoluzione della dimensione funzionale e teleologica, dando luogo ad una trasformazione potenzialmente di portata epocale per quel che riguarda in specie l'affermazione dei diritti fondamentali. L'OUA, sorta nel 1963 , era chiaramente figlia dei suoi tempi: gli obiettivi seguivano un disegno essenzialmente in chiave di ripudio delle logiche colonialiste e di emancipazione dai loro nefasti lasciti nonché di “protezione” dei nuovi Stati. Cosicché le previsioni della Carta dell'OUA insistono su temi quali la «sovereign equality» di tutti gli Stati membri, la «noninterference» negli affari interni, il rispetto della sovranità e della integrità territoriale di ogni Stato , l'avversione al neocoloniasmo, l'autodeterminazione nel contesto dello Stato e la composizione pacifica delle dispute.
A causa degli accennati caratteri genetici e della mancanza di adeguati strumenti politico-giuridici, l'OUA ha avuto a lungo un ruolo dall'impatto pratico assai limitato, distinguendosi unicamente nel sostegno alla lotta contro l'apartheid nella parte australe del Continente (Zimbabwe, Sudafrica e Namibia) e rinunciando di fatto a promuovere diritti, democrazia e sviluppo economico o ad affrontare problemi quali corruzione, emergenze umanitarie e soggezione alle logiche della contrapposizione per blocchi, che sfociava talvolta in aperti conflitti sul continente.
In più, nell'impianto organizzativo originario dell'OUA non vi era alcun organo che avesse specifica competenza in materia di diritti umani. Tale carenza si è perpetuata per circa due decenni, sino alla stipula e all'entrata in vigore della Carta africana dei diritti dell'uomo e del relativo meccanismo di protezione. Di ben diversa importanza è invece lo scenario che l'UA (alla quale pure aderisce la quasi totalità dei Paesi africani) si prefigge di concorrere a realizzare attraverso la propria azione. La nuova organizzazione regionale africana affonda le sue radici in un ambizioso progetto di unione politico-economica del continente, adottando un modello organizzativo ricalcato su quello europeo (come lascia intendere la sua stessa denominazione ufficiale).
Il Constitutive Act dell'UA (vale a dire il trattato istitutivo dell'organizzazione, sottoscritto a Lomè, Togo, l'11 luglio 2000, dai capi di Stato e di governo degli Stati membri dell'OUA) a livello organizzativo pone accanto all'Assemblea dei capi di Stato e di governo altri organi, tra i quali spiccano il Consiglio esecutivo, il Parlamento panafricano, la Corte di giustizia, il Consiglio economico e sociale.
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Africa e diritti umani
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Informazioni tesi
Autore: | Luciana Sammarco |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Bari |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Maurizio Sozio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 183 |
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