I giochi da tavolo rinvenuti nelle tombe egiziane
La tavola reale di Ur
A partire dal 1926 Sir Leonard Wooley, archeologo inglese, iniziò i suoi scavi in Mesopotamia. Di lì a poco, lui e il suo gruppo di esplorazione, portarono alla luce più di 1000 tombe in quello che fu chiamato il “cimitero reale di Ur”. La maggior parte di queste tombe appartengono alla I din.
In questo gran numero di sepolcri, sedici tombe furono identificate come “tombe reali”, sia per la magnificenza dei corredi funebri eccezzionalmente ricchi, sia perché il defunto giaceva in una tomba di pietra (o mattoni cotti o crudi). Molte di queste tombe erano state saccheggiate, ma nonostante ciò gli oggetti rinvenuti al loro interno mostrarono un elevato grado qualitativo.
All’interno delle “tombe reali” furono trovate quattro tavole da gioco, tutte appartenenti ad un medesimo tipo di gioco ma con lievi differenze nelle decorazioni delle caselle.
La loro forma è oblunga, costituita da due rettangoli alle due estremità congiunti da due quadrati che proseguono dalla fila centrale.
Da un lato della tavola vi sono tre file di quattro caselle, mentre nell’estremità opposta si trovano tre file di due caselle.
Le scatole da gioco sono cave internamente, ed è qui, in un cassetto, che venivano conservate le pedine quando non erano utilizzate.
Il corpo centrale delle tavole è costituito da legno ricoperto di bitume; i quadrati sono fabbricati in conchiglia dove (nelle tavole eseguite con maggior cura) sono stati intarsiati lapislazzuli o calcare rosso.
I lapislazzuli sono utilizzati anche per disegnare le linee di divisione delle caselle.
Questo brano è tratto dalla tesi:
I giochi da tavolo rinvenuti nelle tombe egiziane
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Informazioni tesi
Autore: | Milena Celesti |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1998-99 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Storia Orientale |
Relatore: | Sergio Pernigotti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 188 |
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