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La formazione in musicoterapia. Validazione di uno strumento per la valutazione delle competenze del musicoterapista

Musicoterapia e Stati vegetativi

In un articolo del 2005 Magee Wendy definisce la musica uno strumento diagnostico multidisciplinare che consentirebbe una diagnosi differenziale tra casi di stati di coscienza minima MCS e stati vegetativi persistenti PVS. Inoltre considera la musicoterapia un metodo di intervento clinico per stimolare nei pazienti in stato di coscienza minima una serie di comportamenti, di risposte fisiologiche ed espressive.

Gli obiettivi che si propone di raggiungere con l’utilizzo della musica sono: migliorare la comprensione del paziente per indirizzare gli interventi in modo appropriato ai bisogni dello stesso, promuovere il dialogo terapeutico tramite la musica (utile nei casi in cui il paziente non si possa esprimere verbalmente), migliorare la comunicazione espressiva in casi di disturbi di neurocomunicazione ossia come metodo riabilitativo dopo una lesione cerebrale.

Nell’articolo vengono inoltre fornite quattro ragioni per cui la musica può essere considerata un trattamento efficace. La prima ricorda che tutte le comunicazioni precoci sono basate su parametri “musicali” come l’altezza, l’articolazione, i tempi di fraseggio, la vocalizzazione. La seconda definisce la musica un mezzo cross-culturale che dura tutta la vita.

La terza sottolinea la capacità della musica di rievocare e suscitare emozioni e trasmettere stati d’animo. Questa tesi è sostenuta anche dalla pratica clinica di Gallo (descritta nel libro: Lucio Gallo 2006, Curarsi con la musica Caduceo editore) che sfrutta la natura evocativa della musica con la collaborazione dei familiari che contribuiscono alla selezione dei brani con lo scopo di accedere al mondo chiuso del paziente, toccando così le corde più sensibili e recettive.

I brani con pregnanza emotiva vengono generalmente proposti dopo l’ascolto di melodie rilassanti che rendono la persona maggiormente recettiva allo stimolo. Come quarta ragione riporta la crescente evidenza che la musica agisce sulla neuro plasticità favorendo nuovi collegamenti tra regioni del cervello sane e quelle danneggiate.

Un altro argomento a favore dell’utilizzo della musica in questo ambito si riferisce al canale con cui viene percepita principalmente ossia l’apparato uditivo, che dopo il tatto, è il più formato già ai primi mesi di gestazione ed è il più protetto; è perciò facile dedurre che la persona in coma possa, in ogni modo, percepire i suoni e le melodie.

Linda Rodgers a conclusione di alcune ricerche sulla percezione uditiva nelle sale operatorie spiega: “ Il canale uditivo, diversamente dagli altri sistemi sensori, ha un dispositivo in più, le fibre uditive non sono interessate dall’anestesia, così continuano a trasmettere suoni. In parole povere: non smettiamo mai di sentire.” e si potrebbe pensare di estendere questo discorso ad alcuni stati di coma.

Sono diversi gli approcci musicoterapici utilizzati con persone in stato di incoscienza e tra questi, in un articolo del 2004, Noda descrive la terapia musicocinetica (MKT citata anche da Magge 2005). Questo tipo di approccio prevede di associare alla musica dal vivo una stimolazione fisica. Nella pratica clinica della ricerca citata, le stimolazioni cinetica e musicale sono state proposte rispettivamente come oscillazione verticali su un lettino sincronizzato alla musica eseguita dal vivo.

L’ipotesi di fondo è che con questo processo vengano stimolati: il sistema vestibolare, le vie somato-sensoriali, i riflessi, la via uditiva e le emozioni facilitando così la possibilità di riconquistare la consapevolezza. Inoltre i movimenti verticali stimolano le funzioni respiratorie e cardiovascolari dell’organismo. I risultati di tale ricerca mostrano che la MKT può indurre un miglioramento delle condizioni cliniche dei pazienti, in particolare dei casi in cui i danni cerebrali siano causati da traumi o emorragia sub aracnoidea e il trattamento sia iniziato entro sei mesi dal trauma.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La formazione in musicoterapia. Validazione di uno strumento per la valutazione delle competenze del musicoterapista

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Informazioni tesi

  Autore: Diletta Mazzocco
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Psicologia
  Corso: clinico-dinamica
  Relatore: Michele Biasutti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 119

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