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Lo Statuto di Autonomia della Lombardia. Ambizioni e limiti della maggiore regione italiana

Il federalismo fiscale e le Regioni

Per ciò che riguarda le Regioni, l'IVA resterà la prima fonte di finanziamento delle Regioni stesse, che, da qui al 2018 quando il federalismo potrà dirsi compiuto, avranno mani più libere sia sull'addizionale Irpef, che potrà variare in su o in giù fino al 2,1%, sia sull'Irap, che potrà essere abolita solo tagliando la spesa. Il tutto a pressione fiscale invariata, come da richiesta della Lega e da programma dell'attuale Governo. A prevederlo è il maxidecreto attuativo sull'autonomia tributaria regionale e provinciale e sui costi e fabbisogni standard in campo sanitario, approvato lo scorso mese di ottobre.

Andando incontro alle richieste dei Presidenti delle Regioni, l'esecutivo ha preferito lasciare all'IVA il compito di finanziare la spesa sanitaria. Con una compartecipazione che fino al 2013 continuerà a essere del 44,7% e l'anno dopo sarà determinata con un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in base al primo impatto dei fabbisogni standard. Tuttavia l'aliquota non sembra destinata a variare di molto se è vero che il Ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, ha parlato di un «40-45%». Fermo restando che dal 2013 il gettito sarà distribuito sulla base dei consumi registrati sul territorio (https://www.governo.it/GovernoInforma).

Un ruolo più rilevante rispetto a oggi, ma comunque inferiore a quello assegnato all'Iva, spetterà all'addizionale Irpef. che avrà una parte fissa e una manovrabile dalle Regioni. La prima ammonterà allo 0,9% fino al 2011 mentre dal 2012 crescerà in misura tale da compensare il taglio ai trasferimenti statali alle regioni e la cancellazione dell'addizionale sulla benzina; la seconda potrà cambiare dello 0,5% entro il 2013. Per poi arrivare (tranne che per le due classi di reddito più basse) all'1,1% nel 2014 e al 2,1% dal 2015 in poi. Ma c'è un'altra avvertenza. La leva sull'addizionale Irpef resterà ferma allo 0,5% per le Regioni che abbiano nel frattempo ridotto l'Irap. Allo stesso modo chi ha già aumentato l'addizionale oltre quella soglia non potrà ridurre l'imposta sulle attività produttive (che in teoria dal 2014 potrebbe addirittura essere azzerata). In pratica, l'ipotesi di cancellazione dell'Irap potrà realizzarsi solo nelle Regioni che taglieranno le spese.

Secondo il Presidente della commissione tecnica per l'attuazione (Copaff), Luca Antonini, il meccanismo contenuto nel d.lgs permetterà comunque di «razionalizzare l'esistente, garantire la tracciabilità sia di spesa che di entrata e stimolare una competizione virtuosa tra le regioni» (https://www.governo.it/GovernoInforma)..

Questo brano è tratto dalla tesi:

Lo Statuto di Autonomia della Lombardia. Ambizioni e limiti della maggiore regione italiana

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Informazioni tesi

  Autore: Corrado Della Torre
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Urbino
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze delle pubbliche amministrazioni
  Relatore: Nicola Giannelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 127

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