Studio computazionale di composti intermetallici del Bismuto

Durante il lavoro svolto è stato fatto un largo uso di ECP ( Electron Core Potential). Questi pseudo potenziali hanno come scopo quello di limitare il numero di elettroni espliciti, così da ottenere una riduzione dei tempi computazionali e la possibilità di usare basis set più estesi e quindi un maggior recupero della correlazione elettronica.
Negli ECP sono inseriti a vari livelli gli effetti relativistici che si distinguono in scalari e non (accoppiamento spin orbita). Con il termine scalare s’intendono due tipi di effetti descritti da operatori non vettoriali: 1) massa - velocità, quando la velocità degli elettroni risulta non trascurabile rispetto a quella della luce la loro massa è soggetta alla correzione relativistica 2) il termine di Darwin.
Tutti gli Pseudo potenziali usati sono stati sviluppati dall’Istituto di Chimica Teorica di Stoccarda.
A ogni pseudo potenziale è associato un pacchetto di differenti basis set da usare unicamente con lo specifico RECP. I basis set appartengono alla famiglia dei correlation consistent cc-pVXZ e differiscono per numero di funzioni usate maggiore è questo numero migliore sarà il risultato. Allo stesso tempo con il crescere delle primitive aumentano i costi computazionali la scelta del cc-pVTZ risulta essere un buon compromesso tra tempi di calcolo e bontà dei risultati.
Con il termine doppia zeta (DZ) e analoghi superiori, si intende indicare (in analogia a quanto viene fatto nel caso degli Slater Type Orbital quando si usano più funzioni di Slater con diversi Z efficaci come esponenti) l’uso di somme di Gaussiane in modo tale da includere più di un set di funzioni per ogni sotto shell.