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La democratizzazione nei paesi della ex Jugoslavia
Processi ed esiti
Premessa pag. 11
Introduzione: Cenni sulla RFSJ pag. 17
La Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia e la sua disgregazione
Cenni storici, politici e istituzionali: dalla nascita della RSFJ alla morte di Tito e l’inizio
della disgregazione.
Capitolo 1: RFJ, Serbia e Montenegro pag. 29
1) Le elezioni del 1990 pag. 33
Premessa; la svolta nazionale degli ex-comunisti e i nuovi sistemi elettorali; principali
partiti serbi nel 1990; i risultati delle elezioni del 1990; conseguenze sul sistema partitico.
2) Il biennio 1990-1992: la nascita della RFJ e le elezioni del 1992 pag. 45
La nascita della RFJ; lo scoppio della guerra in Bosnia e Croazia; Costituzione, istituzioni e
sistema elettorale dell’ordinamento federale; le elezioni del maggio 1992; un nuovo sistema
elettorale; le elezioni di dicembre (federali e parlamentari in Serbia e Montenegro); il
nuovo governo serbo: socialisti e nazionalisti nella coalizione rosso-nera.
3) Dal 1993 al 1997 pag. 57
3.1 : Le elezioni serbe del 1993 e la maggioranza assoluta socialista; comportamento
elettorale in rapporto alla ricchezza; opinioni dell’elettorato sul socialismo in Serbia.
3.2 : Gli accordi di Dayton del 1995; la nascita di Zajedno; le amministrative serbe del
1996 e la tentata manipolazione socialista; novembre 1996: il rinnovo delle camere federali
e le elezioni montenegrine.
4) Le elezioni in Serbia e la scissione dei socialisti montenegrini pag. 69
Le presidenziali montenegrine e la scissione Bulatovic-Djukanovic; le presidenziali serbe e
l’annullamento dei risultati di ottobre; la contestata elezione di Milutinovic; le elezioni
legislative serbe (settembre 1997): la nascita dello YUL e la conferma dei nazionalisti; le
elezioni legislative montenegrine: la vittoria dei filo-europeisti di Djukanovic.
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5) Dai bombardamenti Nato alla sconfitta di Milosevic pag. 81
La guerra del Kosovo e i bombardamenti Nato in Jugoslavia; il raffreddamento dei
rapporti tra Serbia e Montenegro; la nascita di DOS; gli emendamenti costituzionali del 6
luglio 2000; le elezioni dirette a Presidente della FRJ: le tentate manipolazioni socialiste, la
vittoria di Kostunica e il rinnovo degli organi federali; le elezioni serbe del 2000.
6) Dopo la svolta del 2000 pag. 97
Il riassetto del sistema politico serbo; l’issue indipendentista nel Montenegro; l’esigua
vittoria di Djukanovic; L’Accordo di Belgrado del marzo 2002:“Serbia e Montenegro”; le
parlamentari montenegrine del 2002; le elezioni presidenziali e i mancati raggiungimenti
del quorum.
7) Nuova unione, vecchi problemi pag. 107
La nascita di “Serbia e Montenegro”; l’assassinio del premier serbo Djindjic; mancato
avvio della democratizzazione, persistenza della crisi economica e calo della
partecipazione; SRS, primo partito di Serbia; l’elezione di Tadic nel giugno del 2004; le
amministrative autunnali e la bipolarizzazione SRS-DS; il dilemma dell’ingresso in
Europa: dubbi sull’assetto federale.
8) L’indipendenza montenegrina pag. 121
La ricerca della stabilità in Serbia; il referendum montenegrino.
9) Gli ultimi anni in Serbia e Montenegro (2006-2009) pag. 141
9.1 : Lo status del Kosovo, la nuova Costituzione serba e il referendum “a convocazione
limitata”; le elezioni parlamentari serbe e la difficile formazione del governo; il consenso
nazionalista e l’ambiguità di Kostunica; il fragile governo 2007-2008; le elezioni
presidenziali, tra avvicinamento all’Europa e spinte indipendentiste kosovare; la vittoria di
Tadic; l’indipendenza kosovara e la crisi di governo; le elezioni 2008 ed il “compromesso
storico” tra DS e socialisti.
9.2 : Il lento processo di integrazione europea; la nuova Costituzione del Montenegro; le
elezioni presidenziali 2008; la tutela delle minoranze etniche; le elezioni politiche 2009:
niente di nuovo a Pogdorica.
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Capitolo 2: Croazia pag. 147
1) Dalla RSFJ alla Costituzione del 1991 pag. 149
1.1 Premessa: la Croazia nella RFSJ: cultura, società civile e leadership politica della
Croazia federata; la “Primavera Croata” del 1970 e l’emergere del dibattito nazionalista; il
“Silenzio Croato” e gli anni ’80.
1.2 I comunisti riformisti e la nascita di HDZ alla vigilia delle elezioni del 1990; la scelta
del nuovo sistema elettorale ed il vecchio assetto istituzionale; la vittoria di Tudman ed il
sogno dello “Stato etnico”; la nuova Costituzione.
2) L’indipendenza e la guerra serbo-croata pag. 167
La tensione negli organismi federali ed il referendum per l’indipendenza croata; l’inizio del
conflitto serbo-croato e la crescita della retorica nazionalista; il nuovo sistema elettorale
misto e l’unilateralità decisionale di HDZ; le elezioni del 1992 e la maggioranza di HDZ; la
conferma di Tudman.
3) Dal conflitto in Bosnia alle elezioni del 1995 pag. 185
La (ritardata) elezione della Camera delle Contee; il complesso conflitto bosniaco; la
differenziazione partitica e la crescita dei socioliberali; le operazioni militari del 1995 e la
conseguente chiamata alle urne; la nuova legge elettorale e la contestata “circoscrizione
estero”; i risultati del 1995.
4) Dalla “Crisi di Zagabria” alle elezioni del 1997 pag. 197
La coalizione tra socialdemocratici e HSLS nelle amministrazioni locali; gli accordi di
Dayton e la stabilizzazione dei confini; le prime crepe nell’egemonia di HDZ: la sconfitta a
Zagabria e l’opposizione delle formazioni regionaliste; la spaccatura interna all’Unione
Democratica e i suoi riflessi nelle altre formazioni; le elezioni della Camera Alta nel 1997 e
la mancanza di un secondo partito di massa; la nuova vittoria di Tudman alle elezioni
presidenziali.
5) La morte di Tudman e il declino di HDZ pag. 207
La crisi di HSLS e l’affermazione di SDP: verso una logica bipolare ?; le spinte
autonomiste in Istria e l’autoritarismo di HDZ; il 1999 tra l’aggravarsi delle condizioni di
Tudman e l’obbligata negoziazione sul sistema elettorale; la mancanza di un delfino del
leader e l’organizzarsi delle opposizioni; la morte di Tudman; le elezioni del 2000 e la
vittoria di SDP-HSLS.
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6) Il nuovo governo di centrosinistra pag. 219
La “tripla coabitazione” istituzionale; i conflitti intestini e la riorganizzazione di HDZ; le
prime mosse del nuovo governo Racan; gli emendamenti costituzionali del 2000; le
elezioni amministrative del 2001; Budisa e la scissione socioliberale; il secondo governo
Racan nel 2002; il dibattito politico sulla UE.
7) Dalle elezioni del 2003 ai giorni nostri pag. 227
Il valzer delle alleanze ed il ruolo pivotale delle formazioni centriste; la vittoria di HDZ;
l’appoggio delle minoranze etniche ed il governo Sanader; l’inattesa svolta europeista del
premier e la collaborazione con L’Aja; le presidenziali del 2005; le critiche interne ad HDZ
e la crescita di HSP; il dibattito politico sull’ingresso in Europa e l’arresto del generale
Gotovina; le amministrative del 2005; le elezioni del 2007 e l’avvicinamento all’Europa.
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Capitolo 3: Slovenia pag. 241
1) Dalla RSFJ all’indipendenza pag. 243
1.1 Premessa; la Slovenia nella RFSJ: cultura, società civile e leadership politica della
Slovenia federata; una transizione partita da lontano: i movimenti giovanili degli anni ’70 e
il congresso della Lega dei comunisti del 1986; la Primavera Slovena.
1.2 La svolta del 1989; le elezioni del 1990; il legame democratizzazione e
indipendenza; il plebiscito di dicembre; la dichiarazione di indipendenza (25 giugno 1991)
e la “guerra dei dieci giorni”.
2) La nuova Costituzione slovena e le elezioni del 1992 pag. 261
Il dibattito costituzionale del 1991: il dibattito Repubblica parlamentare o
semipresidenziale, l’adozione di un bicameralismo “limitato” e differenziato, il nuovo
assetto istituzionale, l’attenzione ai diritti umani e alla libertà individuale; il rinvio del
dibattito sul nuovo sistema elettorale; la Legge sull’Elezione dell’Assemblea Nazionale nel
1992; le seconde elezioni slovene e la “grande coalizione”; le elezioni presidenziali; il
rafforzamento dell’esecutivo; una prima differenziazione del panorama partitico.
3) Il dibattito elettorale del 1996 ed il rinnovo del Parlamento pag. 273
Le proposte di modifica del sistema elettorale e le indicazioni della Corte Costituzionale; il
rinnovo del Parlamento nel novembre 1996 e la difficile formazione del nuovo governo
Drnovsek; il referendum sul nuovo sistema elettorale e le interpretazioni della Corte.
4) Dalla crisi di governo alle elezioni del 2000 pag. 281
La rielezione di Kucan alla Presidenza; l’avvicinamento all’Unione Europea e alla NATO;
la fine del governo Drnovsek e la disputa sulla formazione del governo Bajuk; la Legge
Costituzionale sull’integrazione dell’articolo 80 e le modifiche al sistema elettorale; le
elezioni del 2000 e il sesto governo Drnovsek.
5) Gli anni dell’ingresso in Europa e nella NATO pag. 293
I rapporti tra i partiti sloveni e le corrispettive formazioni a Strasburgo; il Report del 2001
e le indicazioni della UE; le elezioni presidenziali del 2002; il referendum del 2003
sull’ingresso nell’Unione Europea e nella Nato.
6) Il governo Jansa e il rapido declino di LDS pag. 301
I “cancellati” e l’ambiguità del governo Rop; il referendum sulla “legge tecnica” e le
elezioni europee della primavera del 2004; la vittoria del centrodestra alle politiche di
ottobre; il referendum sulla radiotelevisione pubblica; l’attrito tra Jansa e Drnovsek; le
amministrative del 2006.
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7) Le elezioni presidenziali del 2007 ed il nuovo governo socialdemocratico pag. 311
La vittoria alle elezioni presidenziali di Turk; l’adozione degli accordi di Schengen e la
Presidenza Europea; le elezioni del 2008: la vittoria dei socialdemocratici, la crisi della
destra radicale ed il tracollo dei liberaldemocratici; le elezioni europee del 2009 e la scarsa
affluenza.
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Capitolo 4: Comparazione e Conclusioni pag.321
Premessa: “democrazie e democratizzazioni” pag. 323
1) Il sistema politico della RSFJ pag. 327
Il sistema dell’autogestione: partecipazione non responsiva e assenza di competizione; le 5
arene di Linz e Stepan e la pervasività del partito comunista; la tensione tra centralismo ed
autonomia economica; la Costituzione del 1974 e l’assetto confederale; la RSFJ:
autoritarismo, totalitarismo o post-totalitarismo ?; l’influenza della retorica nazionalista e
della situazione economica nella Jugoslavia degli anni ’80.
2) La transizione pag. 337
Definizione; il processo di liberalizzazione; la differenziazione dei processi e le variabili di
Huntington; una ipotesi comparata: la RSFJ come l’URSS ?; il comportamento delle èlite e
la differenziazione partitica
2.2 La scelta del nuovo sistema elettorale e le sue conseguenze pag. 345
Una scelta consapevole e (spesso unilaterale): gli ex partiti unici davanti al dilemma tra
proporzionale e maggioritario; considerazioni particolari: la conferma dei comunisti in
Montenegro con il proporzionale e la loro sconfitta in Croazia con il maggioritario le
simultanee elezioni presidenziali; nuovi sistemi partitici in vecchi assetti istituzionali;
3) 1992-1995: la differenziazione dei processi e il consolidamento dei nuovi regimi
3.1 Introduzione pag. 355
La particolarità del caso sloveno; la destatalizzazione dell’economia tra libero mercato e
logiche clientelari; le elezioni del 1992 e le difficoltà delle opposizioni; la conferma dei
“nuovi regimi”
3.2 Serbia e Croazia in transizione: quali regimi ? pag. 363
Autoritarismi elettorali, regimi ibridi e autoritarismi competitivi: una chiarificazione ed un
tentativo di collocare i vari paesi al termine della “prima transizione”.
4) Qualcosa si muove (1995-1999): gli autoritarismi balcanici tra spinte
democratizzanti e consolidamento del sistema pag. 371
Il consolidamento dei regimi ibridi tra spinte favorevoli e destabilizzanti; pro e contro
dell’iperelettoralismo; mutamenti nello scenario partitico.
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5) 2000 – 2009: Democrazie compiute ? Riflessioni generali e misurazione della
“qualità democratica” pag. 377
Il 2000 come spartiacque politico in Serbia e Croazia: la parallela sconfitta (e
riorganizzazione) di SPS e HDZ e la permanenza dell’issue nazionalista; la teoria del
“doppio ricambio” di Huntington e la condivisione delle regole democratiche; i requisiti
minimi di un sistema democratico; dimensioni procedurali e sostanziali e loro
valutazione nei casi in esame; consolidamento democratico: cosa è e quando (o se) può
dirsi un processo compiuto.
Bibliografia
Ringraziamenti