<br><b>Capitolo I. Biodiversità e biotecnologie: il tema della Biosicurezza</b<br/>
1 Premessa<br/>
2 La biodiversità<br/>
2.1 La definizione di biodiversità<br/>
2.2 L'importanza della biodiversità per l'uomo<br/>
2.3 I rischi per la biodiversità<br/>
3 Le biotecnologie<br/>
3.1 La nozione di biotecnologie<br/>
3.2 Le applicazioni dell'ingegneria genetica e il mercato dei prodotti biotecnologici<br/>
3.3 I rischi e i vantaggi delle biotecnologie<br/>
4 La gestione del rischio biotecnologico<br/>
4.1 l'incertezza scientifica, il concetto di scienza post-normale, il ruolo delle discipline normative<br/>
4.2 La normativa in campo biotecnologico: limitazione del campo d'indagine<br/>
<br/><b>Capitolo II. Il Protocollo di Cartagena sulla Biosicurezza</b>
<br/>
1 Verso il protocollo di Cartagena<br/>
1.1 Il ruolo della soft law nel diritto internazionale<br/>
1.2 l'unido e il codice di condotta sul rilascio di organismi nell'ambiente<br/>
1.3 La Fao e il progetto preliminare per un codice di condotta sulle biotecnologie<br/>
1.4 Il world summit di Rio De Janeiro: la convenzione di Rio (Rinvio) e l'agenda<br/>
1.5 Le direttive tecniche unep sulla sicurezza delle biotecnologie<br/>
2 Segue: la convenzione sulla biodiversità<br/>
2.1 l'origine e i negoziati della cbd<br/>
2.2 Il risultato dei negoziati e le finalità perseguite<br/>
2.3 Le norme in tema di biosicurezza<br/>
3 Il negoziato del protocollo di Cartagena<br/>
3.1 I principali gruppi negoziali<br/>
3.1.1 Il Like-Minded Group<br/>
3.1.2 Il Miami Group<br/>
3.1.3 L'Unione Europea<br/>
3.1.4 Il Gruppo di Compromesso<br/>
3.1.5 Europa Centrale e Orientale.<br/>
3.2 Le tappe<br/>
4 I principi fondamentali del protocollo di Cartagena<br/>
4.1 La complessa natura del protocollo di Cartagena e il principio di mutuo sostegno tra accordi ambientali e commerciali<br/>
4.2 Una dicotomia insolubile: la sovranità sulle risorse biologiche e l'interesse comune dell'umanità<br/>
4.3 Il principio di precauzione<br/>
5 L'ambito di applicazione del protocollo di Cartagena<br/>
6 Il quadro istituzionale<br/>
7 Il contenuto sostanziale: la procedura aia e le sue varianti<br/>
7.1 La procedura di accordo informato anticipato<br/>
7.2 La procedura applicabile agli LMO-FFPS<br/>
7.3 Le eccezioni: la procedura semplificata<br/>
7.4 Segue: gli accordi bilaterali, regionali e multilaterali<br/>
7.5 La revisione delle decisioni<br/>
8 Segue: la valutazione del rischio<br/>
9 Segue: gli oneri strumentali in materia di movimento transfrontaliero di LMOS<br/>
10 La disciplina sostanziale non diretta a disciplinare i movimenti transfrontalieri volontari<br/>
10.1 La gestione del rischio<br/>
10.2 I movimenti non intenzionali<br/>
10.3 I movimenti transfrontalieri illeciti<br/>
11 La biosafety clearing-house e la pubblicità delle informazioni<br/>
12 l'attuazione del protocollo di CARTAGENA E la risoluzione delle controversie tra le parti4<br/>
<br/><b>Capitolo III. Il sistema WTO e i conflitti normativi con il Protocollo di Cartagena</b>
<br/>
1 Cenni sul sistema WTO<br/>
1.1 Da Bretton Woods al WTO<br/>
1.1.1 Il gatt<br/>
1.1.2 I Round negoziali<br/>
1.1.3 L'Uruguay Round e la nascita dell'Organizzazione Mondiale del Commercio<br/>
1.2 IL WTO: funzioni istituzionali e struttura<br/>
1.3 Gli obiettivi palesi, il modello di fondo, i principi e le regole su cui poggia il sistema<br/>
1.4 Il sistema WTO: gli accordi allegati al trattato istitutivo di MARRAKESH<br/>
2 Il diritto WTO rilevante per la tutela della diversità biologica<br/>
2.1 Cenni sul conflitto tra norme internazionali pattizie (rimando)<br/>
2.2 I singoli accordi rilevanti<br/>
2.3 Il coordinamento tra gli accordi WTO, in particolare nel merito delle fattispecie biotecnologiche<br/>
3 Il rapporto tra protocollo e GATT '94. in particolare, il rilievo dei procedimenti biotecnologici per la nozione di similarità<br/>
3.1.1 La compatibilità delle decisioni sulle importazioni rispetto al divieto di restrizioni quantitative<br/>
3.1.2 Il rilievo delle considerazioni socio-economiche<br/>
3.2 La compatibilità rispetto al principio del trattamento nazionale e alla clausola della nazione più favorita<br/>
3.2.1 Gli aspetti rilevanti del principio del trattamento nazionale<br/>
3.2.2 Gli aspetti rilevanti della clausola della nazione più favorita<br/>
3.3 Il principio di non discriminazione tra GATT e protocollo<br/>
3.4 Il giudizio di similarità<br/>
3.6 Il ruolo dell'art. XX GATT<br/>
4 Il ruolo dei procedimenti e dei metodi produttivi (PPMS)<br/>
4.1 Lo sviluppo giurisprudenziale in materia di PPMS<br/>
4.2 La nozione di PPM e la sua collocazione sistematica nel diritto WTO<br/>
4.3 Il ruolo dei PPMS rispetto all'art. III GATT<br/>
4.4 Il ruolo dei ppms rispetto all'art. XX GATT<br/>
5 Il rapporto tra protocollo e TBT: gli obblighi strumentali e di etichettatura<br/>
5.1 Il principio di proporzionalità nel TBT<br/>
5.2 Il ruolo degli standard internazionali<br/>
6 Il rapporto tra protocollo e SPS: il nodo del principio precauzionale<br/>
6.1 La nozione di standard tra SPS e protocollo<br/>
6.2 La giustificazione scientifica dei provvedimenti<br/>
6.3 Il principio precauzionale tra protocollo E SPS<br/>
7 L'unilateralismo autorizzato dal protocollo e il WTO<br/>
<br/><b>Capitolo IV. La frammentazione del diritto internazionale e il ruolo del sistema di risoluzione delle controversie WTO</b>
<br/>
1 La frammentazione del diritto internazionale e il ruolo del sistema di risoluzione delle controversie WTO<br/>
1.1 La nozione di self-contained regimes<br/>
1.2 Il WTO come sistema aperto al diritto internazionale<br/>
1.3 Il rapporto tra WTO e MEAS<br/>
1.4 Il dibattito su trade and environment all'interno del WTO<br/>
2 La nozione di conflitto<br/>
2.1 LA nozione ''restrittiva'' di conflitto e la sua applicabilità al rapporto WTO-protocollo<br/>
2.2 Le definizioni alternative nella dottrina giuridica<br/>
2.3 Il conflitto nella teoria del diritto<br/>
2.4 LA nozione di conflitto e la strategia per la sua risoluzione nella teoria del diritto<br/>
2.5 La nozione di conflitto nella giurisprudenza WTO<br/>
2.6 Conclusioni sulla nozione di conflitto adottata<br/>
3 La specialità del sistema wto e il dispute settlement body<br/>
3.1 Gli strumenti ordinari di risoluzione delle controversie nel diritto internazionale<br/>
3.2 Gli strumenti predisposti dal DSU<br/>
3.3 Il contenuto dei reports e l'esecuzione delle decisioni<br/>
3.4 La regola dello stare decisis nella giurisprudenza WTO<br/>
3.5 l'ambito di giurisdizione ratione materiae e ratione personae<br/>
3.6 Le condizioni di accesso al meccanismo di risoluzione delle controversie<br/>
4 Segue: IL diritto applicabile in un giudizio WTO<br/>
4.1 La tesi restrittiva: gli accordi WTO come unico diritto applicabile<br/>
4.2 L'assenza di impedimenti all'applicazione del diritto non WTO nel sistema di risoluzione delle controversie WTO<br/>
4.3 L'uso delle norme esterne come ''fatti''<br/>
4.4 La teoria dei poteri impliciti<br/>
4.5 I limiti posti dagli artt. 3.2 e 19.2 DSU<br/>
4.6 Conclusioni sul diritto applicabile in un giudizio WTO<br/>
<br/><b>Capitolo V. Il coordinamento tra il Protocollo di Cartagena e gli Accordi WTO</b>
<br/>
1 Gli strumenti interpretativi di coordinamento<br/>
1.1 principi, regole o mezzi interpretativi?<br/>
1.2 Le regole per l'interpretazione previste dalla convenzione di Vienna<br/>
1.3 Gli strumenti interpretativi<br/>
1.3.1 Il principio dell'interpretazione sistematica<br/>
1.3.2 Segue: l'estensione del diritto internazionale richiamato dall'art. 31.3(c)<br/>
1.3.3 La presunzione contro i conflitti<br/>
1.3.4 Il principio dell'interpretazione evolutiva<br/>
2 Le proposte di coordinamento<br/>
2.1 il principio di mutuo sostegno come regola interpretativa<br/>
2.2 l'interpretazione evolutiva del principio del mutuo sostegno<br/>
2.3 La distribuzione dell'onere di armonizzazione<br/>
2.3.1 La subordinazione delle norme WTO al Protocollo di Cartagena, come corollario del loro uso interpretativo<br/>
2.3.2 Il ricorso all'interesse comune dell'umanità<br/>
2.3.3 L'uso del principio di buona fede nell'attuazione dei trattati<br/>
2.4 l'integrazione del diritto WTO attraverso gli strumenti interpretativi<br/>
2.5 L'estensione del diritto internazionale rilevante<br/>
2.6 L'interpretazione armonizzata delle eccezioni ambientali<br/>
2.6.1 l'art. XX(B) e l'accordo SPS<br/>
2.6.2 l'art. XX(G) <br/>
2.6.3 L'art. XX, chapeau<br/>
2.6.4 Le eccezioni contenute nel TBT<br/>
2.7 La nozione di similarità alla luce del principio di mutuo sostegno<br/>
3 La risoluzione dei conflitti tra il protocollo di Cartagena E il diritto WTO<br/>
3.1 I principi internazionali per la risoluzione dei conflitti normativi<br/>
3.2 Le clausole di coordinamento contenute nel protocollo di Cartagena<br/>
3.3 Le clausole di coordinamento ad hoc<br/>
3.4 La clausola di coordinamento generale<br/>
3.5 l'uso delle regole generali per la risoluzione dei conflitti<br/>
3.5.1 L'uso della regola lex specialis derogat generali<br/>
3.5.2 L'uso della regola lex posterior derogat priori<br/>
4 Il rapporto tra meccanismi di risoluzione delle controversie e di compliance del protocollo di Cartagena e del WTO<br/>
4.1 Il principio di esclusività della giurisdizione del panel<br/>
4.2 L'effetto interno del principio di esclusività<br/>
4.3 Il confine tra le competenze giurisdizionali<br/>
4.4 Le strategie di coordinamento prospettate<br/>
4.5 Conclusioni sul coordinamento tra i meccanismi di risoluzione delle controversie e di compliance del protocollo di Cartagena e del WTO<br/>
<br/><b>Conclusioni</b>
<br/>
<br/><b>Bibliografia</b>
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