Recidiva e pericolosità sociale

All’interno della sociologia criminale si possono distinguere due tipi 
di contributi: la sociologia fenomenologica e la sociologia causale. 
Il primo contributo ha finalità prevalentemente descrittive e si avvale 
dell’indispensabile aiuto della statistica criminale e dell’osservazione 
empirica dei modi di manifestazione dei fatti criminosi. 
Quest’impostazione pone in rilievo la correlazione con le circostanze 
ambientali e i fattori macrosociali che influenzano largamente i 
comportamenti individuali: consentendo di constatare non solo la 
consistenza numerica, la distribuzione e la relativa costanza negli anni dei 
vari tipi di delitti, ma anche la loro distribuzione, quantitativa e qualitativa, 
secondo i più vari e rilevanti parametri socio-ambientali e il loro mutare nel 
tempo e nello spazio. 
21
  
Il secondo contributo abbraccia quelle teorie sociocriminologiche 
che tendono a spiegare i fatti criminosi sulla base di determinate cause 
onnicomprensive con validità generale. All’interno di quest’impostazione è 
possibile distinguere due tipi di teorie: classiste e culturalistiche (non 
classiste). 
22
 
Le prime hanno finalità rivoluzionarie, identificando il capitalismo e 
le sue derivazioni economiche e psico-sociali come unica causa  della 
condotta criminale. A loro volta le teorie classiste si distinguono in 
marxiste e non: quelle marxiste prendono spunto dal filosofo tedesco Marx, 
il quale attribuisce le cause del conflitto sociale sia alla scarsità di risorse 
che alle disuguaglianze storiche che stanno alla base della loro 
distribuzione, in particolare del potere. 
23
  
                                                           
21
 MANTOVANI F, Diritto penale, cit., p. 622. 
22
 Ibidem, pp. 628 e ss. 
23
 FRANK P., WILLIAMS III, MARILYN D. MCSHANE, Devianza e criminalità, Milano, 1998,  p. 146 e ss. 
11