Saperi e competenze di una professionalità speciale. Un'indagine sugli insegnanti di sostegno delle scuole primarie della provincia di Massa Carrara

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interesse in Europa sia nato con il diffondersi di tecnologie produttive e con 
l’estensione di processi di lavoro. Inizia l’era tecnologica e con essa prende 
l’avvio un mito proprio del nostro tempo: il mito di Narciso. Il processo 
narcisistico suscita la necessità di stabilire un rapporto importante con un 
“altro” che sia visibilmente tale. Le scienze allora rispondono a un’esigenza 
che può apparire come paradossale: da una parte vi è la ricerca della 
diversità per studiarla e capirla, dall’altra vi è lo sforzo per annullare la 
diversità “educando” l’altro ad assumere comportamenti conformi. 
Il peccatore da salvare: le intuizioni pedagogiche 
dell’illuminismo e la concezione dell’anormale inteso non più come mostro 
ma come “diverso da me” trovano una risistemazione attraverso la 
rappresentazione religiosa della vita all’interno della quale la malattia e la 
malformazione sono segni ambivalenti: allo stesso tempo segni del peccato 
e della sua giusta espiazione. Per la rappresentazione pietistica che la 
chiesa ha del disabile esso diventa il segno della disgrazia e del peccato che 
solo la chiesa, come salvatrice universale, può curare. Scatta in questa 
prospettiva una sorta di accettazione condizionata della persona disabile 
che si esprime anche attraverso la creazione di contenitori specifici. 
Pensiamo a tutte le esperienze di accoglienza che la chiesa ha contribuito a 
far nascere e che nei secoli XVIII e XIX si sono trasformate nelle grandi 
istituzioni religiose a favore dei disabili. In molte parti del nostro paese