''La Voce Repubblicana'' e la programmazione economica nei primi anni sessanta

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anche alleggerito il sistema di rilevazione fiscale da strutture che, severe in potenza, 
avevano finito col non avere alcuna portata pratica. Ma l’istituzione dell’imposta cedolare di 
acconto non ha solamente mirato a questi scopi tributari: essa va collocata nel complesso dei 
provvedimenti ai quali le autorità finanziarie dedicano la loro attenzione, ai fini di preparare 
il terreno alle future decisioni  che dovessero intervenire in materia di energia elettrica”
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La nazionalizzazione dell’energia elettrica venne considerata da molte forze politiche 
come una “alternativa radicale per quanto riguarda gli indennizzi, con il sistema della 
conversione delle azioni in obbligazioni”: per La Malfa, invece, “l’imposta cedolare di 
acconto intende predisporre il mercato a valutazioni comparative, tranquille e realistiche, fra 
i vari tipi di titoli e la loro convenienza”. Egli, inoltre, rispose a chi aveva criticato la 
nazionalizzazione dell’energia, in quanto con essa lo Stato rischiava elevati esborsi che 
avrebbero determinato  un forte processo inflazionistico, affermando che “la conversione, 
sia pure massiccia, di un tipo di titolo con un altro, non determina questi effetti, anche se 
pone delicati problemi di equilibrio fra l’ammontare dei vari titoli di cui il mercato 
finanziario si alimenta, secondo le propensioni dei risparmiatori”. Infatti, fino a questo 
momento, “l’imposta cedolare di acconto ha rappresentato, per i possessori dei titoli, un 
punto fermo di valutazione rispetto alle così dette anticipazioni ora ottimistiche, ora 
estremamente pessimistiche e così lo sarà anche il provvedimento dell’energia elettrica, 
quando esso sarà concretamente deliberato”. Il ministro del Bilancio era, inoltre, 
consapevole che “i provvedimenti che hanno inciso o potrebbero incidere sul mercato 
finanziario,, pur essendo assai complessi o dovendo richiamare per lungo tempo la vigilanza 
e l’attenzione del Governo, non sono tali fa influire sul processo di sviluppo economica e, 
soprattutto, da rappresentare una sia pur lontana minaccia alla stabilità monetaria e da 
arrestare la tendenza del mercato finanziario alla espansione che si è registrata negli ultimi 
tempi in relazione alla costituzione rapida di nuovo risparmio”
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 LA VOCE REPUBBLICANA, Quotidiano del Partito Repubblicano Italiano, n. 122, 24 maggio 1962. 
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 LA VOCE REPUBBLICANA, Quotidiano del Partito Repubblicano Italiano, n. 122, 24 maggio 1962.