L'omosessualità femminile: perversione o neosessualità?
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Nel panorama delle teorie psicoanalitiche, lo studio della sessualità femminile si presenta alquanto disorganico e complesso, erede di conflitti teorici che tutt’oggi permangono. Lo stesso Freud, ricordiamo, era giunto alla constatazione della propria inadeguatezza teorica nei confronti della sessualità femminile, ammettendo: “Se volete saperne di più attorno alla femminilità, interrogate la vostra esperienza, o rivolgetevi ai poeti, oppure attendete che la scienza possa darvi ragguagli meglio approfonditi e più coerenti.”
L’omosessualità umana è nella psicoanalisi un tema molto dibattuto, fonte di polemiche e contrasti soprattutto per l’annosa questione della possibile patologia della sua natura. A ben vedere, però, l’omosessualità della donna sembra essere un argomento trascurato, in confronto alla voluminosa letteratura sull’omosessualità maschile.
Nella letteratura psicoanalitica, pur essendo centrale la considerazione della sessualità umana, c’è un’attenzione pressochè nulla verso l’omosessualità femminile. Le tematiche femminili sono state studiate a partire da ipotesi rivolte allo sviluppo maschile e, dunque, da premesse insufficienti per comprendere la femminilità nella sua interezza. Ciò che riguarda la donna, in altre parole, comporta una maggiore problematizzazione e, se vogliamo rifarci a Freud, necessita di una continua revisione critica.
Attualmente, l'orientamento omosessuale è considerato dai comitati scientifici internazionali come una sana e naturale manifestazione della sessualità umana. Gli psicoanalisti analizzati nella tesi, invece, hanno indagato le tappe eziologiche - e, quindi, eziopatologiche - dell'omosessualità femminile. Siamo lontani, quindi, dall'attuale depatologizzazione dell'orientamento omosessuale. Comunque, un passo avanti è stato fatto: quello di eliminare l'omosessualità dalla definizione di "perversione", tanto usata nel lessico psicoanalitico.
La vera perversione, semmai, è dell'analista che tenta di ricondurre il cliente alla scelta eterosessuale. Secondo J. Mc Dougall, sarebbe, infatti, una"perversione del ruolo analitico" imporre al cliente il proprio sistema di valori e credenze, allo scopo di modificare il suo naturale orientamento sessuale.
Con questa tesi mi auguro di contrastare l’atteggiamento di discriminazione omofobica, presente in gran parte della letteratura psicoanalitica, a favore di una maggiore comprensione ed accettazione dell’omosessualità femminile.
Studi
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Laurea in Psicologia
conseguita presso Pontificia Università Salesiana nell'anno 1999-00
con una votazione di 29 su 30 -
Diploma di maturità
conseguito presso il
Liceo scientifico
con votazione 58/60°
Altri titoli di studio
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Psicoterapeuta secondo il Modello Umanistico-Integrato
conseguito presso Scuola Superiore in Psicologia Clinica IFREP-93 nell'anno 2009 -
Analista Transazionale
conseguito presso Scuola Superiore in Psicologia Clinica IFREP-93 nell'anno 2009
Esperienze lavorative
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Dal
2012
lavora
presso
Sportello psicologico Istituto Statale Ignoto Militi - Saronno (VA)
nel settore
Istruzione - Formazione
Mansione: PsicologaCommento personale: Psicologa Psicoterapeuta per sportello d’ascolto psicologico rivolto ai genitori ed insegnanti della scuola d’infanzia e primaria; osservazioni del gruppo classe; sostegno alla leadership del gruppo docente
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Dal
2006
ha lavorato
presso
Fondazione Italiana Gestalt
nel settore
Istruzione - Formazione
Mansione: Collaboratrice -
Dal
2005
ha lavorato
presso
I.T.I.S. Volta (Roma)
nel settore
Enti Pubblici
Mansione: Docente sulla comunicazione -
Dal
2004
ha lavorato
presso
I.R.A.I.
nel settore
Enti Pubblici
Mansione: Educatrice di asilo nido aziendale all'I.F.A.D. (International Fund for Agricultural Development) -
Dal
2002
ha lavorato
presso
Fondazione Italiana Gestalt
nel settore
Istruzione - Formazione
Mansione: Formatrice di educatrici di asili nido
Lingue straniere
- Inglese parlato e scritto: buono
- Spagnolo parlato e scritto: ottimo
- Francese parlato e scritto: discreto
Conoscenze informatiche
- Livello buono