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Podcasting : la nuova frontiera della radiofonia

Giuliana Bettarini

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Giuliana Bettarini

Questo lavoro intende indagare un nuovo fenomeno che sta rivoluzionando il settore della radiofonia: il Podcasting. Questa nuova tecnologia prende il nome dalla fusione di due termini: iPod e Broadcasting. L’iPod è il famosissimo lettore di musica digitale portatile creato dalla compagnia di computer Apple; mentre il broadcasting è la diffusione di contenuti audio/video attraverso l’etere e riguarda principalmente i mezzi di comunicazione della radio e della televisione. Letteralmente, dunque, “podcasting” sta a significare “trasmissione per l’iPod”. In realtà, questa affermazione è piuttosto impropria dal momento in cui i podcasts (ossia i contenuti audio e video scaricabili dalla rete internet) possono essere usufruiti non soltanto sull’iPod ma anche su un personal computer o sul telefono cellulare. Quest’affermazione fu accettata di buon grado (e lo è tuttora) perché, nel momento in cui il fenomeno iniziò ad affacciarsi all’orizzonte, il successo nel mercato del lettore audio della Apple era molto forte. Per questo fu scelto il termine iPod per coniare il nome podcasting.

In questa ricerca lo scopo principale risiede nell’illustrare come la radiofonia nazionale italiana si è adattata o ha accettato questo nuovo fenomeno, che rischia di minare ancora una volta l’equilibrio del settore radiofonico, messo a dura prova negli anni precedenti dalla guerra, dalla televisione e dalle radio private.
Uno studio condotto da Virginia Massarelli (Università di Siena) e Marta Perrotta (Università IULM di Milano) e di prossima pubblicazione, ha studiato, attraverso analisi quantitative e qualitative, il nuovo fenomeno del podcasting italiano, cercando di scoprire chi lo utilizza e quanto può soffrirne il sistema radiofonico del nostro Paese. Da qui, si evince che gli utenti del podcasting preferiscono ancora ascoltare il vecchio mezzo di comunicazione: infatti, il podcasting e il podcatching (cioè la ricerca dei podcasts) sembra aver successo nelle ore serali (come dimostrato dal 55,7% degli intervistati); inoltre, i podcasts sono ascoltati molto più nell’ambiente domestico (58,6 %) che per strada (45,7 %) o nel tempo libero (34,3 %). La radio, invece, riveste un ruolo importante durante i viaggi piuttosto che a casa, e la sua funzione di compagnia durante il lavoro o nel tempo libera continua ad essere importante.
La radio dunque continua ad avere un peso importante nella vita degli ascoltatori, ma il podcasting può aprirle nuove frontiere: accedendo ai siti internet delle principali radio nazionali, infatti, è possibile trovare una sezione dedicata ai podcasts delle emittenti. Le radio offrono infatti la possibilità ai propri ascoltatori, e grazie al podcasting, di ascoltare le trasmissioni preferite (da quelle musicali a quelle informative) in un tempo che non coincide con quello della messa in onda. Questo significa, per le emittenti, mantenere invariato il numero degli ascoltatori o addirittura moltiplicarlo, dal momento che chi si è perso una trasmissione può ora facilmente riascoltarla in formato Mp3 sul proprio computer mentre è a casa a farsi una doccia, o nel suo lettore digitale portatile ovunque si trovi.
Con il podcasting è possibile quindi ascoltare la trasmissione preferita senza tenere in considerazione i limiti di orari, di frequenza e di luogo. Con il podcasting è possibile produrre trasmissioni rivolte ad un pubblico di nicchia. I mezzi d’informazione, infatti, perennemente a caccia di ascolti da rivendere agli sponsor, divengono sempre più generalisti e trascurano di soddisfare esigenze ed interessi meno comuni. Il podcasting si inserisce proprio in quegli spazi.

Per quel che riguarda la mia ricerca, ho voluto innanzitutto concentrami sui predecessori storici del podcasting, cioè su quei fenomeni come Internet, i blog e le Web radio senza i quali il fenomeno non sarebbe mai potuto nascere (Capitolo 1). Internet è lo strumento che libera la capacità, propria della nostra società, di comunicare, di far conoscere, di condividere nozioni, di scambiare saperi, collegando direttamente la propria personalità con milioni di cittadini di tutto il mondo. Oggi stiamo entrando nell’era di Internet fatto da molti per molti, dove ogni utente della rete non è solo un passivo ricevente, un fruitore di contenuti, ma anche e soprattutto un produttore, o uno smistatore, o un commentatore di contenuti. Il blog invece permette, a chiunque sia in possesso di una connessione internet, di creare facilmente un sito dove pubblicare storie, informazioni e opinioni in completa autonomia. Il blog è un luogo dove si può stare insieme agli altri e dove si può esprimere liberamente la propria opinione. È un sito (web) gestito in modo autonomo dove si tiene traccia (log) dei pensieri; quasi una sorta di diario personale. Ciascuno vi scrive, in tempo reale, le proprie idee e riflessioni. Le web radio nascono nel bel mezzo della globalizzazione e questo si riflette in modo evidente nella loro possibilità di rivolgersi ad un pubblico disomogeneo potenzialmente disperso in tutto il mondo. Questa nuova caratteristica si scontra con l’evidente potere aggregante e comunitario delle radio tradizionali. Con Internet le distanze si annullano o si capovolgono. Ciò che un tempo sembrava lontano oggi si avvicina entrando nel nostro spazio quotidiano. L’incontro tra Internet e Radio rappresenta il complemento virtuale delle caratteristiche comunicative della radio.
In secondo luogo, mi sono rivolta ad uno studio più tecnico del podcasting, quindi ho analizzato cosa viene inteso con questo termine, come funziona e qual è la tecnologia utilizzata (Capitolo 2).
Il terzo capitolo invece, esula dal discorso podcasting, ma si concentra su una pratica sociale che è quella dell’ascolto. In questo capitolo ho cercato di focalizzare, grazie ai contributi di due autori in particolare, che cosa sottostà alla pratica dell’ascolto in cuffia, che si tratti delle cuffie di un walkman o del moderno iPod Shuffle, cosa accade alle persone e quali sono i loro comportamenti e le loro opinioni quando “indossano” la loro musica preferita. Gli studi che ho preso in considerazione sono quelli di Richard Middleton, il quale paragona gli ascoltatori del walkman ai flâneur parigini e del Professor Michael Bull, docente dell’Università del Sussex in Inghilterra, il quale, intervistando migliaia di ragazzi che fanno uso di lettori di musica portatili, ha studiato che cosa accade alle persone nel momento in cui hanno “addosso” la loro musica. Egli ha analizzato prima gli effetti provocati dal walkman e, successivamente, ha esplorato il mondo dei lettori digitali come l’iPod.
Nella seconda parte del mio lavoro si scende nell’analisi delle radio nazionali italiane che offrono la possibilità agli utenti di scaricare i podcasts dal loro sito internet. Dopo una premessa storica sulla nascita delle emittenti radiofoniche nazionali pubbliche e private (Capitolo 4), mi sono concentrata sull’illustrare le caratteristiche di ogni emittente e di come si scarica un podcast dai loro portali web (Capitolo 5).


Studi

  • Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) in Radiofonia e Linguaggi dello spettacolo e del multimediale
    conseguita presso Università degli Studi di Siena nell'anno 2005-06
    con una votazione di 110 e lode
    sostendendo i seguenti esami:
    Materia   Voto
    Marketing e media   30 e lode
    Informatica   30
    Semiotica delle arti   30
    Lingua inglese   28
    Economia e gestione dell'impresa mediale   25
    Istituzioni e politiche audiovisive nell'UE   30 e lode
    Produzione radiofonica   28
    Linguaggi Radiofonici   30
    Teorie e Tecniche del linguaggio radio Tv   28
    Linguaggi artistici digitali   30
    Regia cinematografica   28
    Dizione e lettura espressiva   29
  • Laurea in Scienze della Comunicazione
    conseguita presso Università degli Studi del Molise nell'anno 2004
    con una votazione di 105 su 110
  • Diploma di maturità conseguito presso il Liceo scientifico
    con votazione 82/100°

Altri titoli di studio

  • Master II livello in Comunicazione e ConsulenzaPolitica
    conseguito presso Lumsa Roma nell'anno 2007
  • Corso "Donne, Politica e Istituzioni"
    conseguito presso Unimol Campobasso nell'anno 2008

Esperienze lavorative

  • Dal 2008 lavora presso IdV Campobasso nel settore Media e Comunicazioni
    Mansione: Responsabile Ufficio Stampa Italia dei Valori Molise

    Commento personale: Capoufficiostampa

  • Dal 2007 ha lavorato presso Ministero Politiche giovanili e attività sportive nel settore Media e Comunicazioni
    Mansione: Ufficio stampa Ministro Giovanna Melandri
  • Dal 2007 ha lavorato presso Redazione giornalistica nel settore Media e Comunicazioni
    Mansione: Prima Pagina Molise
  • Dal 2006 ha lavorato presso Università La Sapienza, Roma nel settore Enti Pubblici
    Mansione: Centro Informazioni Accoglienza e Orientamento
  • Dal 2005 ha lavorato presso Ospedale Le Scotte Siena nel settore Media e Comunicazioni
    Mansione: Ufficio Stampa Azienda Ospedaliera Senese

Lingue straniere

  • Inglese parlato e scritto: buono
  • Spagnolo parlato e scritto: discreto

Conoscenze informatiche

  • Livello ottimo