Aspetti di alcune problematiche del sistema bancario giapponese correlate all'andamento del sistema nordamericano
Prima dell'inizio del processo di trasformazione finanziaria, verso la metà degli anni '70, la struttura finanziaria del Giappone e degli Stati Uniti era fortemente regolamentata.
In entrambi i paesi detta regolamentazione, se da una parte riduceva la preoccupazione per la stabilità del sistema, dall'altra ne limitava fortemente la concorrenza.
Al di là di questa caratteristica comune si intravedevano le differenze. In Giappone i flussi finanziari venivano in gran parte incanalati sui mercati dell'intermediazione facendo largo affidamento su istituzioni caratterizzate da stabili rapporti con la clientela.
Al contrario, negli Usa i mercati diretti hanno svolto un ruolo più importante nel trasferire i fondi da unità in avanzo ad unità in disavanzo.
In Giappone, l'influenza dell'intermediazione finanziaria pubblica sui criteri di distribuzione del credito è stata maggiore rispetto a quanto non sia avvenuto negli Stati Uniti.
Il sistema giapponese era rivolto a sostenere l'industrializzazione e la crescita economica, mentre minore importanza veniva attribuita al credito ipotecario ed al credito al consumo. Al contrario, le autorità americane conferivano una maggiore attenzione a queste due forme di credito.
In Giappone la normativa ha vincolato, quasi sotto ogni aspetto, le forze di mercato in modo assai più stringente di quanto non sia avvenuto negli Usa.
Mentre negli Stati Uniti esiste un sistema dualistico i cui provvedimenti si basano su norme legislative, in Giappone è presente una struttura unitaria degli organi preposti alla regolamentazione che operano principalmente attraverso misure di tipo amministrativo.
Prima dell'inizio del processo di trasformazione, le tattiche adottate dalla Boj erano fondate sul controllo all'allocazione del credito e su quello amministrativo.
Gli interventi sul tasso d'interesse non erano assenti dal processo di trasmissione della politica monetaria, ma giocavano un ruolo più contenuto rispetto a quello svolto dalle misure di controllo di concessione del credito.
La politica della Boj fece largo affidamento sulle caratteristiche specifiche del sistema nipponico, come la prevalenza dell'intermediazione finanziaria, la dipendenza sia delle grandi imprese dal credito bancario sia delle city banks dal credito diretto erogato dalla Boj e le ben definite relazioni tra la domanda e l'offerta di fondi delle regional banks e delle city banks sul mercato interbancario.
La strategia della Banca era principalmente volta a difendere il tasso di cambio fisso tra lo yen e il dollaro ed a soddisfare il fabbisogno finanziario delle grandi imprese.
Da ultimo, sia la Federal Reserve che la Bank of Japan, furono influenzate dalle principali posizioni, all'interno del dibattito teorico, relative alla politica di stabilizzazione in generale ed alla politica monetaria in particolare.
Entrambe queste politiche fecero proprio l'approccio interventista keynesiano e, sebbene la politica monetaria fosse sempre più intesa come strumento di stabilizzazione all'interno di tale schema, sia le autorità monetarie nipponiche sia quelle americane seguirono una strategia incentrata più sul controllo del tasso di interesse che sull'offerta di base monetaria.
Benché entrambi i paesi dovessero far fronte a multiforme problematiche economiche, le forze determinanti la trasformazione finanziaria differiscono notevolmente.
Negli Usa i fattori propulsivi vennero dal settore monetario.
La politica monetaria espansiva, attraverso le aspettative di inflazione, allargò il differenziale tra i tassi di interesse regolamentati e non. Il differenziale a sua volta, espose il sistema finanziario a rischi di liquidità e di intermediazione fortemente intensificatisi dopo il 1965.
In Giappone i fattori propulsivi si svilupparono invece nel settore reale.
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Informazioni tesi
Autore: | Ilaria Fornaciari |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1997-98 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e Commercio |
Relatore: | Giuseppe Murè |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 231 |
FAQ
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