Le economie di transizione nel passaggio da piano a mercato: il caso della Romania
La tesi ha cercato di analizzare il fenomeno della transizione nell’Europa centro orientale.
Il lavoro, analizza in maniera dettagliata la situazione della Romania, senza tralasciare le implicazioni internazionali che influiscono direttamente sull’economia romena.
Per questo motivo, la prima parte si sviluppa in un’analisi dell’area europea centro orientale, dove vengono prese in considerazione, non solo le economie più prossime a quella romena, come Polonia, Ungheria, Repubblica ceca e Slovacca, e Bulgaria, ma anche, seppure in maniera minore, l’Albania, i paesi dell’ex Unione Sovietica e della ex Jugoslavia.
Come punto di partenza l’analisi affronta i problemi tipici del sistema pianificato e ne individua gli errori strutturali che, col tempo, hanno portato al collasso del sistema.
Di seguito, i problemi interni vengono esaminati attraverso una lettura della situazione internazionale, che ha contribuito ad accelerare enormemente il processo di trasformazione. Assunto come dato di fatto il carattere univoco nella scelta verso un sistema di mercato, cercato da tutti i paesi all’uscita dall'economia di piano, le possibili vie di analisi si concentrano verso l’individuazione dei metodi per la realizzazione di un’economia di tal tipo. A questo punto, vengono tralasciate le teorie generali sulla convergenza dei sistemi e sulla possibilità di creare un socialismo di mercato. Si è scelto, di conseguenza un percorso che potesse permettere l’individuazione di fenomeni reali, che potessero spiegare in maniera lineare le dinamiche insite nella transizione.
Per la formalizzazione del fenomeno della transizione, ho utilizzato un modello tratto dalla fisica, capace di porre in relazione le interazioni microscopiche (microeconomiche) con quelle macroscopiche (macroeconomiche)
L’uso del modello di Ising, ha permesso la formalizzare la transizione e attraverso la simulazione tipica del modello, sono emerse le interazioni microscopiche e macroscopiche tipiche del fenomeno della transizione. Allo stesso tempo, il modello ha permesso la determinazioni di più fasi all’interno della transizione: una fase pretransitoria, una prima fase della transizione (per la Romania, questa prima fase è stata vissuta con un ritardo temporale rispetto ad altri paesi dell’area e non è esistita una fase preliminare alla transizione, che abbia permesso una pur minima preparazione al mercato).
La seconda fase coincide con un periodo di assestamento di tutti i parametri sia micro che macroeconomici.
Questa fase, rappresenta il momento cruciale per gli esiti della fase successiva. In questa fase si definisce il raggiungimento di un valore critico di agenti attivi, che sarà determinante nella fase successiva, dove si determina il successo o l’insuccesso della transizione.
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Informazioni tesi
Autore: | Andrea Loi |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2001-02 |
Università: | Università degli Studi di Cagliari |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze Politiche |
Relatore: | Paolo Piacentini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 127 |
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