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Le lettere familiari di Giulio Perticari

Le lettere familiari inedite di Giulio Perticari, letterato del primo ottocento e genero di Vincenzo Monti, conservate nella Biblioteca dei Musei Oliveriani di Pesaro, contengono informazioni riguardo la questione della lingua del primo Ottocento in Italia e le posizioni dei letterati dell'epoca (il più noto, Leopardi), delle riviste letterarie e della cultura letteraria romantica. Importanti riferimenti a Dante e alla cultura classica italiana.

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2 1. IL CARTEGGIO INEDITO DI GIULIO PERTICARI CONSERVATO NELLA BIBLIOTECA DEI MUSEI OLIVERIANI DI PESARO Il ricco epistolario di Giulio Perticari resta fino ad oggi pressoché sconosciuto, essendo la maggior parte delle lettere (318 per l’esattezza) ancora inedite e conservata nella Biblioteca dei Musei Oliveriani di Pesaro. A partire dal 1783 fino al 1822, anno della sua morte (Perticari era nato a Savignano il 15 Agosto 1779), e ricoprendo così l’intero arco della sua vita, l’epistolario costituisce una significativa fonte di notizie e informazioni sulla sua educazione letteraria e culturale, sull’intensa attività filologica e linguistica e sull’impegno letterario che lo vide difensore e sostenitore della tesi di una lingua “comune” che, scevra di qualsiasi municipalisno, Dante aveva già a suo tempo individuato e sperimentato. Il maggior numero delle lettere è indirizzato al padre, il Conte Andrea Perticari. Le prime 65 sono dal Collegio S. Carlo di Fano, dove Giulio andò nel 1791 e lì compì i suoi studi fino alla fine del 1796 (quando ritornò a Pesaro), e dove fu introdotto allo studio della retorica, della filosofia e delle scienze umanistiche. In queste lettere Perticari, informando costantemente il padre sul suo andamento scolastico, sperimenta per la prima volta le sue capacità letterarie facendosi autore di brevi composizioni poetiche, le prime della sua attività artistica, anche se l’importanza letteraria e la fama di Perticari sono oggi da attribuire prevalentemente (se non esclusivamente) ai suoi scritti in prosa. Altre 33 lettere sono quasi tutte scritte da Savignano 1 , dall’estate del 1798 ad Ottobre del 1801. Furono, questi, tre anni e mezzo di intensa partecipazione alla vita cittadina: dal 1° Giugno 1799 al 14 Giugno 1800 fu Comandante della Civica Milizia; il 27 Dicembre 1800 entrò a far parte del Consiglio Cittadino di Savignano 2 ; partecipò alla fondazione dell’Accademia Letteraria che prese il nome di Simpemenia de’ Filopatridi 3 . 1 Solo due da Pesaro (entrambe datate Settembre 1798) ed una da Forlì (14 Maggio 1801). 2 L’apertura del Teatro avvenne nel 1801 con la recita del “Saul” dell’Alfieri fatta dai dilettanti del luogo con Giulio nel ruolo del protagonista. 3 L’Accademia pesarese vantava antiche origini risalenti al tempo della Repubblica Romana, sotto la questura di M. Catone il Vecchio. Ripristinata e restaurata da Perticari, Cassi e Borghesi, ebbe come presidente Odoardo Macchirelli e come vicepresidente Perticari stesso. Vicecancelliere fu Francesco Cassi, cugino di Giulio, noto per la sua traduzione della “Farsaglia” di Lucano; Teofilo Betti, autore di una storia civile, ecclesiastica e letteraria pesarese, fu il segretario. Tra gli altri accademici ricordiamo Pietro Petrucci, valente matematico e botanico; Domenico Paoli, chimico e geologo; Antonio Coli, fisico e matematico; Alessandro Perotti, maestro di retorica ed elegante oratore; il Marchese Antaldo Antaldi, dedito agli studi classici e noto per le sue dotte correzioni ai poemi di Catullo.

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Informazioni tesi

  Autore: Francesca Carboni
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1995-96
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lettere
  Relatore: Achille Tartaro
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 110

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Parole chiave

costanza monti
epistolario di giacomo leopardi
pietro bembo
questione della lingua
vincenzo monti
romanticismo
storia della lingua italiana
giulio perticari
epistolari

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