La dinamica mente-corpo in gravidanza. Un'indagine empirica su un gruppo di gestanti attraverso il test di Rorschach
Il lavoro tratta la natura psicosomatica della gravidanza mediante l’utilizzo del test di Rorschach. Il primo capitolo tratta della relazione mente – corpo. E’ stato, dunque, descritto lo sviluppo dell’uomo come un processo ugualmente biologico e psicologico (M. Mahler, D. Anzieu, Bion, Winnicott).
Lo sviluppo dell’uomo porta l’individuo, in condizioni di “normalità”, a vivere nell’armonia dell’integrazione tra gli aspetti corporei e quelli psichici, mentre in condizioni di patologia determina una menomazione e dello sviluppo e della dialettica tra mente e corpo e dunque ad una scissione psico – somatica.
Vengono poi trattate tutte quelle reazioni psicosomatiche che si situano nel percorso che va dalla “normalità” alla patologia psicosomatica, che hanno la caratteristica di essere transitorie e guidate dal meccanismo della regressione.
Concepire la gravidanza come un fenomeno psicosomatico a tutti gli effetti, dove le varie implicazioni psicosociali, fisiologiche ed ormonali hanno tutte la stessa importanza, ci permette di affermare che anche nella gravidanza esiste la possibilità di porsi tra questi due estremi normale e patologico.
Tutte queste variazioni si ripercuotono sul senso d’identità personale della donna, attaccando e accentuando così il suo narcisismo, secondo l’investimento che ella stessa attua sul proprio corpo. E’ a causa di ciò che ella mette in atto una regressione alle prime fasi dello sviluppo.
La funzione del narcisismo è di avvicinare la donna, intimamente ed empaticamente, al prodotto del concepimento.
La regressione riattiva, invece, le modalità operative dei processi mentali tipici della fase primaria dello sviluppo, così da creare in lei una condizione psicologica molto vicina a quella del figlio.
Nel secondo capitolo viene trattata la prima parte dell’indagine empirica contraddistinta dall’incontro con 81 gestanti in due momenti: la compilazione di un questionario semi – strutturato e la somministrazione del test di Rorschach. Ciò mi ha permesso di evidenziare dei tratti comuni a tali donne.
In esse l’elemento corporeo e il sovrainvestimento che viene attuato nei confronti di questo, determina delle peculiari dinamiche psicologiche.
Durante la gestazione, infatti, si colgono: un certo grado d’inibizione intellettiva (basso numero di R, numero cospicuo A, TRI coartativo, poche Orig, rilevante presenza di rifiuti e di perseverazioni) che porta la gestante ad una riduzione dello stesso rendimento intellettivo.
Si notano, altresì, una diminuzione d’interesse per il mondo esterno e difficoltà nel contatto umano. Tali fenomeni sono tutti indici di una chiusura e ripiegamento in se stessa e nel suo bambino, con conseguente distacco dal mondo esterno. L’affettività si presenta in loro labile e poco controllata (F+% basso, etc..) con difficoltà a saperla dosare ed adattare alle situazioni di vita. Le difese contro l’ansia appaiono inconsistenti, proprio per la numerosità delle fonti d’ansia. Altri indici ci permettono di affermare che la donna in gravidanza sperimenti una temporanea situazione regressiva.
Dai risultati della mia indagine si evidenzia, dunque, nelle donne in gravidanza il predominio della valenza corporea, elemento che rende simili tali donne ai pazienti psicosomatici. La differenza sostanziale tra i due è, però, che nelle prime il fenomeno ha la caratteristica di essere transitorio e fisiologico, mentre nei pazienti psicosomatici il ripiegamento esclusivo verso il corpo è l’unica modalità d’espressione dei conflitti psicologici, poiché in loro manca la capacità di simbolizzazione che, in condizioni di “normalità”, permette di dare il giusto significato alle esperienze somatiche e a quelle psichiche.
La temporaneità delle caratteristiche sopra descritte nella donna in gravidanza è provata dalle differenze rintracciate nell’analisi del retest.
Nella donna puerpera alcune delle dinamiche rintracciate nel periodo della gravidanza permangono (elementi regressivi, tracce narcisistiche, segni d’infantilismo), data l’esistenza e persistenza del cordone ombelicale psichico. (H. Deutsch).
Altre caratteristiche tendono, invece, ad affievolirsi, a volte a scomparire del tutto, e cioè diminuisce la polarizzazione sugli aspetti corporei, si modifica l’esclusiva chiusura verso il mondo interno, a vantaggio di una maggiore apertura nei confronti della realtà esterna, aumenta la produttività.
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Informazioni tesi
Autore: | Antonietta Noto |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2000-01 |
Università: | Università degli Studi di Palermo |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Maria grazia Scafidi Fonti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 174 |
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