La prevenzione della corruzione nel settore dei contratti pubblici: i requisiti degli operatori economici

La presente ricerca è nata con l’ambiziosa aspirazione di fornire delucidazioni e spunti su di un tema tanto conosciuto quanto dibattuto: quello della prevenzione della corruzione nel settore dei contratti pubblici.
Si è scelto però di non affrontare tale fenomeno esclusivamente attraverso gli strumenti preventivi che sono stati forniti dal legislatore, ma di analizzare il ruolo del vero protagonista dell’appalto: l’operatore economico.
Difatti, a parte il primo capitolo in cui sinteticamente è stata riportata la disciplina europea e nazionale utilizzata per contrastare il fenomeno corruttivo, il secondo ed il terzo capitolo rappresentano il cuore dell’elaborato.
Nello specifico il secondo capitolo, suddiviso in due distinti paragrafi, dopo aver descritto la figura dell’operatore economico si occupa di analizzarne la disciplina.
Il suo ruolo è fondamentale. Gli operatori privati, destinatari dei poteri amministrativi, dovrebbero essere considerati non solo come potenziali attori della corruzione ma anche come sentinelle pronte a segnalare la corruzione altrui. Nella pratica però ciò non è avvenuto.
Complice di tale risultato sono stati gli ultimi anni caratterizzati dalla notoria Guerra in Ucraina, dal Covid-19, dalla crisi economica che continua ad aggravarsi, avvenimenti che hanno reso gli strumenti forniti dall’attuale disciplina (d.lgs. n. 50/2016) inadeguati.
L’obiettivo del capitolo è quello di analizzare l’art. 80 del d.lgs. n. 50/2016, di comprenderne le criticità e di osservare “come” o “se” queste siano state recepite dal legislatore e, quindi, risolte.
Lo scopo del terzo capitolo è quello di sviscerare la c.d. di asimmetria informativa.
La chiave di lettura da seguire è però diversa in quanto, nonostante vengano riconosciuti notevoli progressi rispetto all’azzeramento del rischio di selezione avversa (senza, purtroppo, che vi siano particolari novità in merito alla c.d. di azzardo morale), la continua ricerca di trasparenza, la quale si manifesta con l’aumento delle dichiarazioni da fornire da parte dell’operatore economico, senza School of Law un’adeguata informazione rischia di rendere l’indizione di una gara una procedura meno appetibile, restringendo indebitamente il cerchio della concorrenza e al contempo favorendo episodi corruttivi.
L’ultimo capitolo conclusivo analizza brevemente come la mancata preparazione degli operatori economici alla digitalizzazione delle procedure di gara, combinata con l’aumento della discrezionalità concessa alle Stazioni Appaltanti, (c.d. prevista nel nuovo codice) rappresentino delle red flags da non sottovalutare.