Geolocalizzazione e trattamento dei dati personali

4 Introduzione Oggi l’economia digitale si basa completamente sulla raccolta, la trasmissione e l’elabora- zione di informazioni che riguardano gli utenti che si connettono ad internet e le persone in generale. Per organizzare ed elaborare queste masse enormi di dati (i cosiddetti “Big Data”), esistono le banche dati. Queste informazioni non sono a sé stanti ma ordinando e studiando quelle giuste si possono generare ulteriori nuovi dati che riferiscono delle infor- mazioni molto specifiche riguardo un individuo 1 . Queste informazioni esclusive possono essere utilizzate sul mercato per una molteciplità di scopi. 2 Infatti, i tradizionali contratti di fornitura di beni o servizi, prima eseguiti a fronte di una controprestazione in denaro oggi sono principalmente considerati gratuiti in quanto questi sono contratti di erogazione di ser- vizi (perlopiù digitali) verso il trasferimento di dati personali. In realtà la fornitura di beni o servizi viene eseguita a fronte di una controprestazione diversa dal denaro, cioè a fronte della fornitura di dati personali, o altri dati, a seguito dell’autorizzazione dell’interessato e proprietario dei dati, al loro trattamento. 3 Ad esempio, quotidianamente usiamo dispositivi in cui sono presenti applicazioni in grado di ottenere informazioni riguardanti la nostra po- sizione geografica. Volontariamente o meno, si dà la possibilità alle organizzazioni, che gestiscono questa moltitudine di applicazioni, di utilizzare i dati sulla propria posizione per personalizzare e quindi migliorare sempre di più l’esperienza d’uso dei dispositivi che si indossano, si utilizzano nella propria auto o all’interno delle proprie case. Quando si è a disposizione di queste funzionalità ci si sente al sicuro: usare un tag geolocalizzato collegato al proprio telefono tramite bluetooth, permette di ricordare in ogni momento della giornata dove si sono lasciate le chiavi della macchina, senza avere il timore di perderle incustodite in qualche luogo o semplicemente evita di sprecare tempo a cercale in giro prima di recarsi a lavoro la mattina presto. In questo modo oltre a percepire la sensazione di avere una mag- giore protezione dei propri averi e di sé stessi, si ha quotidianamente la possibilità di non sforzare la propria mente a fatiche evitabili. Questo scopo sembra giustificare la divulga- zione di dati personali sensibili, ignorando o non conoscendo gli eventuali pericoli a cui 1 C.d. “informazioni risultato”. 2 A. De Franceschi. La circolazione dei dati personali tra persona e contratto. Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane s.p.a., 2017, pp. 25-26 3 Ivi, p. 9