Rischio amianto in edilizia - Caso Studio: Ex Oleificio Roveraro
Con il termine "amianto" (dal greco amiantos – inattaccabile, incorruttibile) o asbesto (dal greco asbestos - che non brucia, perpetuo) si indica un minerale, anzi un gruppo di minerali a struttura microcristallina e di aspetto finemente fibroso, composti da silicato di magnesio, calcio e ferro.
Per molti anni il rischio di esposizione alle fibre di amianto è stato legato soltanto ai lavoratori del settore, solo a partire dagli anni ottanta l'attenzione si è spostata sulle posizioni non professionali e sulla possibilità di considerare l'amianto un contaminante ambientale.
Sulla base di queste considerazioni, oltre alla Legge 257/92, che vieta nel nostro paese l'estrazione, l'importazione, l'esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto, sono stati emanati alcuni decreti (D.M. Sanità del 06/09/1994) e circolari applicative con l'obiettivo di gestire il potenziale pericolo derivato dalla presenza di amianto negli edifici, tramite un programma periodico di manutenzione e controllo dei manufatti.
Le varie proprietà, legate ad un basso costo di produzione, hanno fatto dell'amianto un materiale estremamente versatile, da impiegare in moltissimi settori, dalla costruzione dei mezzi di trasporto, all'edilizia, all'industria degli spettacoli e così via.
La pericolosità dell'amianto dipende dal grado di libertà delle fibre, ossia dalla capacità dei materiali di rilasciare fibre per effetto di qualsiasi sollecitazione (manipolazione/lavorazione, vibrazioni, correnti d'aria, infiltrazioni di umidità etc.) potenzialmente inalabili.
Essendo l'asbesto un materiale fibroso e piuttosto friabile, è facile che le piccolissime particelle di cui è costituito (dell'ordine di millesimi di millimetro), una volta inalate, vadano a concentrarsi nei bronchi, negli alveoli polmonari, nella pleura, provocando danni irreversibili ai tessuti.
Gli effetti nocivi che si manifestano a seguito dell'inalazione di amianto sono dovuti all'instaurazione di meccanismi patogenetici di natura irritativa, degenerativa, cancerogena.
Le malattie principali sono rappresentate da:
• Asbestosi (processo degenerativo polmonare, determina nel tempo un'insufficienza respiratoria gravissima);
• Mesotelioma pleurico-peritoneale (tumore maligno che può colpire le membrane sierose di rivestimento dei polmoni e degli organi addominali) si tratta di un tumore maligno "patognomonico", in quanto ad oggi riconosciuto solo per esposizione ad amianto;
• Cancro polmonare ed altre neoplasie, numerosi studi hanno evidenziato che la mortalità per tumori in genere è più alta nei lavoratori esposti alle polveri di asbesto che nella popolazione generale, e in particolare sembrano più frequenti i tumori del tratto gastro-intestinale e della laringe.
Le fibre di amianto, inoltre, essendo molto resistenti agli agenti fisico-chimico-ambientali non si alterano e quindi non si degradano, ma rimangono nell'ambiente.
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Informazioni tesi
Autore: | Guido Lugani |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2020-21 |
Università: | Università degli Studi Guglielmo Marconi |
Facoltà: | Scienze e Tecnologie |
Corso: | Urbanistica e scienze della pianificazione territoriale e ambientale |
Relatore: | Roberto Tartaglia |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 89 |
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FAQ
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