Il Codice Rosso
Il presente elaborato nasce da una riflessione sul tema ancora "caldo" della violenza domestica e di genere, che, nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione sull'argomento e una sempre maggiore divulgazione di informazioni, finalizzate a scardinare le radici del fenomeno, oltre agli ultimi interventi legislativi volti a contrastarlo, continua a essere una vera e propria piaga sociale, ancora estremamente diffusa e radicata in ogni parte del mondo.
Nel corso dell'ultimo anno, inoltre, il fenomeno in esame si è inevitabilmente aggravato, a causa del forzato isolamento, nelle proprie abitazioni, dell'intera popolazione italiana (e mondiale), dovuto all'emergenza sanitaria da Covid-19, che ha determinato una notevole limitazione della possibilità di chiedere aiuto e sporgere denuncia, in particolare per le vittime di violenza tra le mura domestiche.
È tra le mura domestiche, appunto, che si sono registrati i dati più allarmanti relativi all'anno 2020, in tema di violenza domestica e di genere, dovuti proprio alla convivenza forzata, in particolare durante il lockdown della primavera 2020, periodo in cui si è rilevato un incremento dell'11% dei procedimenti iscritti per maltrattamenti contro familiari e conviventi, rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente. L'ambiente familiare, infatti, risulta essere lo spazio nel quale si verificano la maggior parte degli episodi di violenza nei confronti di donne e bambini. Gran parte della violenza perpetrata all'interno della famiglia resta sommersa, rendendo ancora più arduo tracciare i contorni del fenomeno ed analizzarlo compiutamente.
Va rilevato, tuttavia, che ormai da diversi decenni è stato avviato un percorso diretto a prevenire e a contenere la violenza, mediante svariati strumenti e interventi, quali: le inchieste, i sondaggi e le ricerche; il costante flusso di notizie e informazioni sui gravi eventi di violenza e sulle conseguenze psico-fisiche che hanno sulle vittime; le c.d. "pubblicità progresso" e le campagne di sensibilizzazione.
È in questo scenario, senza dubbio allarmante, ma anche contrassegnato da una maggiore consapevolezza – che fa scorgere l'inizio di un (ancora lungo) percorso verso il raggiungimento della parità e libertà di tutti gli individui – che la legge n. 69 del 19 luglio 2019, entrata in vigore il 9 agosto 2019, emblematicamente nota come "Codice Rosso", ha mosso i suoi primi passi e ha reso i suoi primi, apprezzabili, risultati.
Il Codice Rosso prende le mosse dalla Convenzione di Istanbul del Consiglio d'Europa del 2011, sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica – ratificata dall'Italia ai sensi della legge n. 77 del 27 giugno 2013 – cui è immediatamente seguito il decreto-legge n. 93 del 14 agosto 2013 – convertito nella legge n. 119 del 15 ottobre 2013, c.d. "legge sul femminicidio" – che, intervenendo esclusivamente sui "delitti spia" della violenza, ossia i maltrattamenti in famiglia, le minacce, gli atti persecutori e la violenza sessuale (e non anche sui delitti di omicidio e lesioni), oltre che sulla procedura, è stato il primo passo, compiuto dal legislatore italiano, verso la prevenzione delle specifiche condotte di violenza domestica, sessuale e di genere.
Il Codice rosso, dunque, si inserisce in un percorso legislativo avviato in sede internazionale ed è intervenuto in maniera consistente e mirata sul reticolo di norme elaborato dal legislatore del 2013, colmando le lacune lasciate dalla legge sul femminicidio, con l'obiettivo di garantire una piena ed effettiva tutela, sia sul piano sostanziale, che processuale, delle vittime di una delle più devastanti violazioni dei diritti umani.
Il presente elaborato, pertanto, tracciati i confini terminologici tra le differenti tipologie di violenza e analizzato il fenomeno, sia dal punto di vista soggettivo, con riguardo alle vittime, che dal punto di vista oggettivo, gettando uno sguardo sulle radici socioculturali della violenza, sul suo impatto nella famiglia e sulle sue conseguenze per le vittime, offre un'approfondita disamina della normativa nazionale e internazionale in tema di violenza, con particolare riguardo alla legge n. 69/2019, la quale, al fine di prevenire e reprimere gli episodi di violenza domestica e di genere e di assicurare una celere tutela delle vittime, si ripropone di garantire un intervento immediato della magistratura, anche di natura cautelare personale, dimostrando alla persona offesa la presenza e la vicinanza dello Stato.
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Informazioni tesi
Autore: | Federica Zema |
Tipo: | Tesi di Master |
Master in | Master di 2° Livello in diritto di Famiglia |
Anno: | 2020 |
Docente/Relatore: | Paola Tomarelli |
Istituito da: | Libera Univ. Internaz. di Studi Soc. G.Carli-(LUISS) di Roma |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 110 |
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