I Big Data tra diritti esclusivi e concorrenza

1 INTRODUZIONE Lo sviluppo tecnologico alla base dei mercati digitali ha portato all’affermazione di modelli di business che hanno come nucleo essenziale lo sfruttamento economico dei Big Data: sempre più imprese hanno iniziato a dotarsi degli strumenti adatti per raccogliere, immagazzinare, analizzare ed utilizzare informazioni in tempo reale derivanti da enormi quantità di dati mediante procedure altamente automatizzate (quali, ad esempio, software, algoritmi e sistemi di machine learning e data mining). Le tecnologie digitali, tramite l’analisi algoritmica dei dati, sono ormai in grado di svelare correlazioni tra circostanze apparentemente indipendenti ed effettuare predizioni. L’accesso ai dati è diventato quindi una risorsa preziosa e strategica, dal momento che permette alle imprese di migliorare i propri processi decisionali, comprendere le preferenze dei consumatori e offrire loro beni e servizi adatti alle loro esigenze. Nel presente lavoro, si analizzeranno le problematiche giuridiche ed economiche legate al tema dei Big Data, in particolare con riferimento al potere di mercato derivante dal possesso di tali masse di dati e ai possibili effetti anticoncorrenziali degli stessi, sottolineando come il diritto antitrust debba essere in grado di reagire alle sfide imposte dal cambiamento tecnico-scientifico per governare le nuove realtà economiche, sociali e politiche nell’era della c.d. quarta rivoluzione industriale. In particolare, il primo capitolo si preoccupa di definire le caratteristiche principali del fenomeno Big Data, analizzando le sue variabili fondamentali (volume, velocità e varietà), le modalità di estrazione, raccolta e utilizzo degli stessi attraverso il processo che prende il nome di “catena del valore” e il ruolo che svolgono per le imprese nella scelta di decisioni competitive. Queste ultime derivano infatti dalla possibilità di scoprire le tendenze di mercato e le