Il concetto di potere: analisi delle relazioni simmetriche e delle complementarietà rigide

CAPITOLO 3 Il sistema famiglia, le relazioni e la “gestione del potere” 3.1 Il sistema famiglia nella relazione tra potere e violenza Quando si verifica patologia sistemica, erroneamente, i membri del sistema cercano un unico colpevole, come se un individuo potesse avere il potere totale sul sistema di cui è una parte. Ma, parlando di sistema circolare, nessuna parte del un sistema aperto può esercitare un controllo unilaterale sul resto del sistema o su una parte di esso. Consapevoli o meno, ognuno di noi partecipa ad anelli circolari di causalità: nelle nostre famiglie, nella nostra interazione con gli amici, e nella nostra terapia con individui e famiglie. Siamo sempre coinvolti in tali circuiti cibernetici all’interno dei quali il controllo lineare è impossibile (Bateson, tratto da Dell P.F., 1988, La violenza e la teoria sistemica. Il problema del potere; I quaderni di terapia familiare, Epistemologia clinica-sistemica, n. 1, pagg. 5-6). Quando un componente del sistema detiene la massima parte del potere, questi esercita potere coercitivo, potere basato sulla violenza, impone la propria volontà. Il concetto di violenza sembrerebbe, quindi, implicare un’azione lineare da parte di un membro del sistema che ha potere assoluto di azione sul sistema e i suoi componenti. Dell P. F. sostiene che la prospettiva sistemica, con la sua enfasi sulla causalità circolare, ha reso più difficile per i terapeuti familiari parlare di questi, apparentemente lineari, fenomeni come il potere, la violenza, coloro che abusano e le vittime. La violenza è un concetto sorprendentemente lineare che è difficile da affrontare dal punto di vista sistemico, da cui la squalifica epistemologica di Bateson al concetto di potere che implica una corrispondente squalifica 28