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L'acquisizione della seconda lingua

Lo studio del processo di apprendimento della seconda lingua si dimostra particolarmente complesso.

Tale studio non può prescindere da quello dell'apprendimento della lingua madre. Il fenomeno è peculiare della specie umana; i bambini imparano a parlare rapidamente e senza sforzo seguendo tappe regolari:
0-3 mesi, emissione di suoni vocali;
4-6 mesi, lallazione (babbing);
12 -13, mesi pronuncia delle prime parole;
14-18, mesi capacità di comporre semplici frasi; 3 anni di età, capacità di discorrere.

L'automaticità e la facilità di tale fenomeno non corrispondono affatto alla semplicità della sua spiegazione. Basta ricordare che l'inizio degli studi sul linguaggio nell'età moderna viene attribuito a Ferdinand de Saussure, vissuto circa un secolo fa, ritenuto il primo studioso a rendere la linguistica una scienza certa. Da allora gli studi prodotti e le teorie che li hanno ispirati, o che ne sono derivate, sono innumerevoli. La quantità di tali teorie e il dibattito ancora acceso per alcune di esse dimostra la complessità dell'argomento. Lo studio dell'apprendimento di una lingua non può prescindere dalla neurofisiologia, ma implica anche concetti propri della fisica per ciò che riguarda lo studio dei suoni vocali, la fonologia o l'uso delle tecniche di neuroimaging e di elettroencefalografia. La neurologia ha anch'essa un sua importanza: la relazione tra lesioni cerebrali specifiche e le conseguenze funzionali contribuisce alla comprensione della funzione dei centri nervosi correlati con il linguaggio. Infine e non ultime la psicologia e la sociologia possono spiegare come le motivazioni personali, o fattori ambientali influiscano sull'apprendimento delle lingue.

Negli ultimi decenni l'elettroencefalografia (EEG) e le tecniche di diagnostica per immagini (risonanza magnetica nucleare, tomografia assiale computerizzata, tomografia a emissione di positroni etc.) hanno dato un notevole contributo allo studio del processo di apprendimento del linguaggio. Le scoperte sulle strutture e sulle funzioni che sottendono alla comprensione e alla produzione del linguaggio hanno individuato processi fondamentali come il processo di categorizzazione, la segmentazione e le funzioni elettrofisiologiche correlate all'acquisizione delle regole grammaticali, sintattiche e semantiche. Tali scoperte si riflettono sull'apprendimento della seconda lingua che in un mondo globalizzato diviene sempre più diffuso ed essenziale.

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2 1.Introduzione Lo studio del processo di apprendimento della seconda lingua si dimostra particolarmente complesso. Una prima ragione di tale complessità è il fatto che tale studio non può prescindere da quello dell' apprendimento della lingua madre. Tale fenomeno è peculiare della specie u- mana; i bambini imparano a parlare rapidamente e senza sforzo seguendo tappe regolari: • 0-3 mesi, emissione di suoni vocali; • 4-6 mesi, lallazione (babbing); • 12 -13, mesi pronuncia delle prime parole; • 14-18, mesi capacità di comporre semplici frasi; • 3 anni di età, capacità di discorrere. L' automaticità e la facilità di tale fenomeno non corrispondono affatto alla semplicità della sua spiegazione. A dimostrazione di ciò basta ricordare che l' inizio degli studi sul linguaggio nell' età moderna viene attribuito a Ferdinand de Saussure, vissuto circa un secolo fa, ritenuto il primo studioso a rendere la linguistica una scienza certa. Da allora gli studi prodotti e le teorie che li hanno ispirati, o che ne sono derivate, sono innumerevoli. La quantità di tali teorie e il dibattito ancora acceso per alcune di esse dimostra la complessità dell' argomento. Infatti, lo studio dell' apprendimento di una lingua, prima, seconda etc. non può prescindere dalla neu- rofisiologia, ma implica anche concetti propri della fisica per ciò che riguarda lo studio dei suo- ni vocali, la fonologia o l' uso delle tecniche di neuroimaging e di elettroencefalografia. La neu- rologia ha anch' essa un sua importanza: la relazione tra lesioni cerebrali specifiche e le conse- guenze funzionali contribuisce alla comprensione della funzione dei centri nervosi correlati con il linguaggio. Infine e non ultime la psicologia e la sociologia possono spiegare come le motiva- zioni personali, o fattori ambientali influiscano sull' apprendimento delle lingue. Negli ultimi

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Informazioni tesi

  Autore: Antonio Giordano
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi Suor Orsola Benincasa - Napoli
  Facoltà: Scienze e Tecniche di Psicologia Cognitiva
  Corso: Psicologia
  Relatore: Simona Collina
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 38

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Parole chiave

erp
segmentazione
fonemi
potenziali evocati
seconda lingua
categorizzazione
fmri
motherese
lallazione
prosodia

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