Signorina anarchia. Fabrizio De André tra musica e filosofia

2 INTRODUZIONE Questa tesi nasce dalla considerazione ed interesse che nutro verso Fabrizio De André, a mio modesto avviso uno tra gli artisti e musicisti più introversi e criptici di sempre. Ciò a causa della poesia di questo autore, poesia e non soltanto musica che, come vedremo più avanti, non si rivela fine a sé stessa, ma approfondisce alcune delle tematiche più importanti e ragguardevoli del panorama filosofico mondiale e addirittura dello stesso concetto di uomo. De André, uno tra gli artisti italiani più ribelli in assoluto, che ha lottato con la sua musica contro ingiustizie e prevaricazioni sociali (ma anche parlato dei problemi della società di oggi, dalla prostituzione all’emarginazione sociale), che ha fatto della ritmica (con particolare riferimento al tema dell’esotico, alla multiculturalità ed al concetto stesso di intercultura con la canzone Creuza de mä) la propria bandiera e riferimento artistico, ha pervaso le sue canzoni (in particolar modo Il pescatore) di tematiche interculturali piuttosto attuali, come ad esempio la solidarietà e l’empatia. Queste tematiche toccano però, come vedremo, soltanto il primo strato di quella complessa architettura che l’artista conferisce alle sue canzoni, infatti Fabrizio (Faber per gli amici) ha permeato le sue canzoni di un’aura del tutto filosofica. Il ragionare di tematiche ancora attuali gli ha infatti permesso di essere ricordato come uno dei classici italiani più belli e vivaci di sempre: le sue canzoni mostrano infatti un carisma intrinseco altamente inarrivabile, tant’è vero che ancora oggi si fa fatica ad intravedere qualcosa di simile nel panorama musicale italiano. De André riesce quindi, con estrema facilità, a conferire una ritmica che spazia con estrema disinvoltura nella scelta musicale, garantendogli quindi un successo senza tempo. Ma perché e soprattutto per quali motivi De André è considerato un anarchico, un artista ribelle e anticonvenzionale? Tutto parte da questa semplice domanda. Semplice, ma intrisa di significato. Il pensiero di FDA è permeato, oltre che dagli avvenimenti vissuti in prima persona, dalla voglia di fare qualcosa per cambiare, che trae spunto dalle letture che egli stesso ha fatto dei filosofi