Hugo Chàvez: il caudillo carismatico tra populismo e socialismo
Il lavoro è un'indagine sul fenomeno politico inaugurato da Hugo Chàvez, dalla sua ascesa alla Presidenza del Venezuela agli inizi del 2008, nel suo terzo mandato, e sulla forma statuale scaturita nei primi anni della sua presidenza. L'autore analizza i caratteri del chavismo nella sua prima fase, un movimento eterogeneo frutto di diverse componenti: populismo, socialismo, nazionalismo, cristianesimo, terzomondismo, antiatlantismo.
Il fenomeno è inquadrato nel contesto latinoamericano con le ricadute che ha avuto nella geopolitica dell'intera area. Uno sguardo particolare è dedicato all'uso dei media e agli interventi legislativi in questo ambito.
L'autore avanza un'interpretazione della forma di democrazia scaturita dalle prime presidenze di Chàvez: andando oltre alcuni caratteri della democrazia illiberale si ravvisa una definizione più ibrida di democrazia delegante o postdemocrazia. Un importante collegamento scovato dall'autore è la figura di Norberto Ceresole, intellettuale argentino, portavoce di Peròn in esilio, vicino a diversi ambienti di estrema destra e antisemiti, al mondo arabo e sovietico, che fu consigliere di Chàvez nella sua ascesa al potere, dalle prime rivolte militari al 1999.
Completano l'opera una serie di interviste ai maggiori giornalisti e studiosi esperti di America Latina: Rocco Cotroneo (Corriere della Sera), Maurizio Salvi (ANSA), Raffaele Fichera (RAI), Omero Ciai (Repubblica), Gennaro Carotenuto (docente di Storia Contemporanea dell'Università di Macerata).
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