Indagine sulla presenza del Diossido di Carbonio in alcune cavità naturali del Carso Classico
Il Carso è un paesaggio speciale e specializzato, caratterizzato da morfologie superficiali ori-ginali e cavità sotterranee naturali, create dalla dissoluzione dei carbonati. Le cavità assor-bono e immagazzinano tutta l'acqua meteorica che si riversa sul territorio creando così im-portanti reservoir di acque potabili. Attualmente i bacini carsici alimentano circa il 30% degli acquedotti. Un rapporto F.A.O. non pubblicato preconizza che entro una decina d'anni la percentuale salirà inevitabilmente all'80% perché le preesistenti fonti di approvvigionamen-to (laghi, fiumi e falde freatiche) non saranno più utilizzabili a causa dell'inquinamento (Forti 2009). Le grotte spesso intercettano le falde carsiche e i corsi d'acqua che scorrono nelle zone va-dose. Gli speleologi sono e saranno i soli custodi di questo bene primario. Sono gli unici in-fatti in grado di monitorare durante le loro esplorazioni gli ambienti più profondi e contigui alle acque da cui dipende la nostra vita. In alcune cavità naturali del Carso Classico è stata riscontrato un elevato tasso di diossido di Carbonio, un livello che a giudizio dei medici potrebbe rivelarsi pericoloso o addirittura letale. Tali concentrazioni possono inoltre influire nella dissoluzione dei carbonati e comprenderne la rilevanza ci permetterebbe di capire come si evolve il carsismo in profondità. E' stata questa constatazione a innescare l'interesse dell'autore per questo argomento cui ha fatto seguito il desiderio di approfondire il tema. Un'indagine di questa tipologia avrebbe previsto l'impiego di apparecchiature dedicate non reperibili normalmente in commercio e perciò estremamente costose. Alcune pregresse competenze dell'autore di questa tesi sono state utilizzate per la realizzazione di specifiche strumentazioni adattando alcune schede OEM acquistate dal Dipartimento di Matematica e Geoscienze di questa Università; altri dispositivi e supporti di vario genere sono stati forniti dalla Società Adriatica di Speleologia di Trieste. Obiettivo di questa tesi è quello di fornire alcuni valori quantitativi del CO2 riscontrato in grotta, individuarne le fonti di produzione, divulgare la metodologia utilizzata, apprestare le basi per una ricerca sistematica che dovrebbe però svolgersi ininterrottamente per periodi di tempo molto più ampi.
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Informazioni tesi
Autore: | Sergio Dambrosi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2014-15 |
Università: | Università degli Studi di Trieste |
Facoltà: | Matematica e Geoscienze |
Corso: | Geologia e risorse naturali |
Relatore: | Luca Zini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 47 |
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