Il passaggio dallo IAS 39 all’IFRS 9. Novità, criticità e aree di miglioramento
La difficile congiuntura economica, iniziata nel secondo trimestre del 2008 e i cui effetti si protraggono ancora oggi, ha portato ad un profondo processo di riflessione e di revisione dei modelli operativi, regolamentari e di controllo riferiti agli strumenti finanziari.
Il presente elaborato sviluppa la tematica concernente la rettifica avente per oggetto la rilevazione e la misurazione degli strumenti finanziari, oggi trattata dallo IAS 39 e che dal 1 Gennaio 2018 dovrà invece rispettare i dettami definiti dell’IFRS 9. L’International Accounting Standard Board (IASB) in concomitanza con lo standard setter statunitense e sotto la pressione del G20, ha da tempo intrapreso un processo di revisione dei criteri e dei principi contabili con l’obiettivo di giungere ad una loro semplificazione interpretativa ed attuativa volta a contenere gli effetti della crisi globale.
Si è giunti quindi ad una profonda revisione dello IAS 39 che ha portato alla redazione di un nuovo principio contabile, l’IFRS 9, a cui il Board ha iniziato a lavorare a partire dal 2009 e la cui versione definitiva è ancora in corso di omologazione.
Con il presente elaborato si intende fornire una rappresentazione dello IAS 39, sottolineando i caratteri di complessità che la contraddistinguono, esporre i passaggi che hanno condotto alla definizione del nuovo principio e i contenuti della nuova disciplina di riferimento che può essere sintetizzata in 3 parti principali:
• fase I - classificazione e misurazione degli strumenti finanziari;
• fase II - la procedura di impairment;
• fase III - l’hedge accounting.
Il lavoro è strutturato come segue. Nel primo capitolo si analizza lo IAS 39 definendo i criteri cardine espressi dal principio per la gestione degli strumenti finanziari, gli interventi correttivi intervenuti nel 2008 a seguito della crisi finanziaria, che si sostanziano principalmente in una maggiore flessibilità nell’attività di riclassificazione, e infine le criticità che hanno condotto alla redazione di un nuovo principio di riferimento.
Nel secondo capitolo sono trattate le fasi attuative e le riforme previste dall’IFRS 9, entrando nello specifico di ciascuna delle tre parti fondamentali dello stesso e cercando di definire i possibili risvolti pratici della loro attuazione.
Nel case study contenuto nel terzo capitolo si è cercato di simulare gli effetti che saranno prodotti dal nuovo principio sulla classificazione e misurazione delle attività e passività finanziarie su tre istituti di credito nazionali. Infatti si sono analizzati i bilanci del Banco Popolare, Banca Popolare di Milano e UBI Banca, con l’intento di comprendere i risvolti pratici che possono scaturire dall’applicazione del nuovo principio.
L’obiettivo finale è comprendere se la riclassificazione delle voci secondo le nuove disposizioni comporterà una maggiore imputazione dei risultati di esercizio a Conto Economico piuttosto che nel prospetto della redditività complessiva. Questo consente di individuare se l’IFRS 9 avrà l’effetto di definire una maggiore imputazione degli stock a fair value con la conseguente maggiore volatilità dei risultati contabili.
L’elaborato termina riportando alcune osservazioni conclusive sull’IFRS 9, definendo i punti di forza e le debolezze del principio, le novità e le criticità che presenta e i tratti su cui, si ritiene, vi sono degli spazi di miglioramento.
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Informazioni tesi
Autore: | Andrea Giacometti |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2014-15 |
Università: | Università degli Studi di Verona |
Facoltà: | Scienze Economiche e Aziendali |
Corso: | Finanza |
Relatore: | Lorenzo Faccincani |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 195 |
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