La figura dell'assistente sociale tra vecchi stereotipi e nuove sfide: un percorso d'analisi
La tesi La figura dell’assistente sociale tra vecchi stereotipi e nuove sfide: un percorso d’analisi analizza le molteplici rappresentazioni della figura dell’assistente sociale, con l’obiettivo di cogliere le sfide che ieri come oggi scuotono, alimentano e strutturano il sapere di questa professione. Questo elaborato nasce dalla volontà di comprendere il motivo per il quale la professione dell’assistente sociale risulta essere, ancora oggi, poco riconosciuta dal punto di vista non soltanto professionale, ma soprattutto sociale.
Il primo capitolo esamina l’evoluzione della professione dell’assistente sociale, cercando di rintracciare le tappe essenziali del passaggio dal concetto di assistenza come elemento della più alta idea di carità alla concezione di assistenza come vera e propria professione. L’assistente sociale affonda le radici all’interno di quella logica cristiana che vede l’Altro come l’oggetto di cure amorevoli e gratuite. È proprio in questo contesto che si può rintracciare la matrice di uno dei tanti stereotipi ricorrenti nell’attribuzione di significati a questa professione.
Il secondo capitolo affronta il tema delle rappresentazioni sociali costruite ad opera della collettività per meglio riconoscere tale professione. L’assistente sociale è ricoperto ed appesantito da numerosi cliché e tipizzazioni ed il suo profilo risulta storpiato a tal punto da perdere ogni riferimento reale e positivo. Queste rappresentazioni così antitetiche tra loro risultano accomunate dal venir meno di quella professionalità, di quel rigore metodologico di cui, invece, è dotato chi opera all’interno del mondo della cura. La seconda parte di questo capitolo indaga, invece, sulla costruzione dell’identità della figura dell’assistente sociale e ricerca le possibilità di una nuova definizione per questa professione. Tra le conseguenze del mancato riconoscimento vi è, oltre al perdurare di tali stereotipi, la possibilità del venir meno della certezza del Sé dello stesso assistente sociale. Questi, così esposto, infatti, può rischiare più facilmente di perdere il riferimento alla propria identità, di perdere se stesso. E tra gli esiti più noti di tale smarrimento si inserisce il fenomeno del burn-out.
Il terzo capitolo della tesi analizza, pertanto, la sindrome sopracitata, le cui peculiarità, difficili da comprendere in prima istanza, comportano il venir meno di quelle capacità che permettono a chi opera all’interno dell’ambito della cura di essere d’aiuto per l’Altro, di sostenerlo e di promuoverne il cambiamento.
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Informazioni tesi
Autore: | Maria Elisa Pancaldo |
Tipo: | Tesi di Laurea Magistrale |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università degli Studi di Pisa |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Sociologia e Politiche Sociali |
Relatore: | Andrea Borghini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 95 |
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