Dpts: tra sindrome del sopravvissuto ed atteggiamenti suicidari
Il presente lavoro, intitolato “Disturbo post-traumatico da Stress, tra senso di colpa del sopravvissuto e istinti suicidari” prende in esame il DPTS in alcune delle possibili sfaccettature traumatiche più catastrofiche, a partire dalla sua diagnosi successiva ad esposizione del soggetto a macroeventi, per arrivare a situazioni, purtroppo, molto più comuni, come i microeventi della quotidianità.
La prima e la seconda guerra mondiale, portando un esempio, quello più ricorrente, di macroeventi, hanno scatenato una violenza tale da avere notevoli e prevedibili ripercussioni sulla psiche di chi fu allora coinvolto.
Fortunatamente, la psicologia, anche se ancora “in fasce” esisteva già. Diversi psicologi e psicoanalisti hanno avuto gli strumenti tali da poter affiancare le vittime di quelle violenze, per alleviare il, sempre più presente, senso di colpa dei sopravvissuti.
I pionieri di questo campo hanno così delineato, con il passare del tempo e l’infittirsi delle ricerche, quello che oggi è chiamato dal DSM [Manuale Diagnostico-Statistico] il Disturbo Post-Traumatico da Stress.
Ma perché studiare il trauma? E’ indiscutibilmente la base di partenza di tutte le professioni sanitarie che si propongono di aiutare il paziente a superare un malessere, psichico o fisico che sia, risalendo alla causa dello stesso.
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Informazioni tesi
Autore: | Tommaso Moscatelli |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2014-15 |
Università: | Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Scienze e tecniche psicologiche |
Relatore: | Clara Mucci |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 35 |
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