Gli aspetti socio-emotivo-relazionali nel bambino dislessico
Conducendo la ricerca che ha permesso di dare vita a questa tesi è stato possibile constatare come le conoscenze scientifiche, legate ad un disturbo tanto rilevante come la dislessia, siano ancora limitate ed incomplete.
La difficoltà di interpretare da subito le manifestazioni del problema e i fraintendimenti che ne sono susseguiti, hanno impedito, infatti, l’elaborazione di strategie di ricerca solide e compatte tanto che le informazioni ad oggi disponibili sull’argomento sono spesso discordanti fra loro, e per la maggior parte rimangono solo ad un livello ipotetico.
La reticenza delle istituzioni scolastiche e politiche a confrontarsi con il problema ha avuto pesanti ripercussioni, non solo sull’apprendimento dei bambini dislessici, ma soprattutto sul loro lato emotivo e psicologico, scatenando sentimenti di inferiorità e di colpa che, una volta radicati nella personalità, sono difficili da contrastare e da eliminare.
Fortunatamente, tuttavia, gli studi compiuti nell’ultimo decennio hanno contribuito a diffondere la consapevolezza dell’esistenza della dislessia, dando vita parallelamente ad un progressivo proliferare di associazioni e siti internet che si occupano di far conoscere i disturbi dell’apprendimento e di offrire, a quanti devono confrontarsi con esso, un supporto per la diagnosi e per la riabilitazione.
Non resta dunque che auspicare che le istituzioni sappiano riconoscere il problema e trattarlo adeguatamente, impedendo che si cada ancora in fraintendimenti in grado di lasciare pesanti strascichi nella vita dei dislessici e dei loro familiari.
I Disturbi Specifici di Apprendimento non rappresentano un ostacolo insormontabile ma gli insegnanti, in cooperazione con la famiglia e i servizi preposti, devono adoperarsi per proporre una didattica adeguata a facilitarne il percorso scolastico ed evitare che insorgano nell’alunno demotivazione e senso di inadeguatezza.
Infatti, se l’insegnante non è pronto ad affrontare in maniera corretta e con gli accorgimenti adatti le difficoltà dell’alunno dislessico possono affiorare disturbi secondari che potrebbero influenzare negativamente l’intero percorso di studi dello studente:
Rifiuto di leggere; evitamento di attività che mettono a confronto con i propri limiti;
Comportamenti – problema iperattività, comportamenti provocatori e disturbanti
Ansia: timore/rifiuto della scuola, demotivazione, sintomi neurovegetativi come mal di testa, di pancia, vomito, diarrea, tachicardia …
Depressione: ritiro in sé stessi, insicurezza, timore;
Impotenza appresa, autoetichettamenti negativi, sensodi indegnità, di incapacità (bambino che “getta la spugna”, non vale la pena impegnarsi).
Il linguaggio, e in particolare la comunicazione attraverso la letto-scrittura, ci accompagna in ogni nostra attività, consentendoci di esprimere pensieri e stati d’animo, e di comunicare con gli altri: il grande e pericoloso equivoco è pensare che la dislessia possa impedire tutto ciò.
La scuola, se non vuol essere luogo noioso e triste, preludio ad una esistenza ancora più noiosa e triste di un ufficio o di una fabbrica, deve farsi laboratorio di ricerca, luogo di riflessione e di discussione, contesto culturale di sviluppo e di perfezionamento del sapere. La scuola, difatti, ha un primato da vantare: quello di essere, rispetto alle altre agenzie educative, l'ambiente in cui l'alunno formerà il pensiero critico. La critica, per formarsi, deve essere esercitata: lo dovrà essere su contenuti non assoluti, non dogmatici, ma esposti essi stessi a falsificazione.
A ben pensarci, le discipline di studio, che sono i contenuti sui quali si esercita l'apprendimento, si prestano proprio a tal fine: infatti, sono il territorio di esercizio delle attività intellettuali, affettive, mentali, razionali, percettive dell'alunno.
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Informazioni tesi
Autore: | Serena Raschillà |
Tipo: | Tesi di Master |
Master in | L'intervento didattico per gli alunni con bisogni educativi speciali (BES) |
Anno: | 2014 |
Docente/Relatore: | Mario Arielli |
Istituito da: | Università degli Studi Europea di Roma |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 31 |
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