MICHAEL J. SANDEL e la Discussione sul Potenziamento Genetico

Introduzione Michael J. Sandel, professore di Teoria del governo presso l’Università di Harvard, autore di molte pubblicazioni e saggi, è stato nominato membro del Comitato presidenziale di Bioetica dal 2002 al 2005, organismo istituito dal Presidente degli Stati Uniti per analizzare le implicazioni etiche delle nuove tecnologie biomediche. Come filosofo illustre ed eminente, rientra nella fila dei communitarians, sostenitori dei valori della comunità e del bene comune. «Se noi siamo parzialmente definiti dalle comunità nelle quali viviamo, allora dobbiamo essere coinvolti negli scopi e fini di quelle comunità» 1 . Nel Saggio Contro la Perfezione. L’Etica nell’età dell’ingegneria genetica 2 pone l’accento, in modo prioritario, sul problema dell’etica nell’era delle Biotecnologie. Esse intendono perfezionare la natura umana con dei mezzi tecnologici atti, tra le altre cose, a far progettare figli con determinate caratteristiche genetiche, di contro alla “causalità” dell’origine della vita umana, ovvero alla cosiddetta “lotteria genetica” che sta alla base del venire al mondo, tanto difesa da Sandel in vari punti del Saggio. Sandel riconosce che le scoperte dell’ingegneria 1 M. Sandel, The Case against Perfection. Ethics in Age of Genetic Engineering, 2007; trad. it. di S. Galli Contro la perfezione. L'etica nell'età dell'ingegneria genetica, Vita e Pensiero, Milano, 2008, pag. 9. 2 Ivi. 2