Le attività bancarie on line
Le relazioni tra banca e informatica riflettono una storia ormai quarantennale, lungo un percorso che ha visto in costante incremento il ruolo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) sia nei processi interni sia nelle relazioni con la clientela. L’attività bancaria e i suoi prodotti immateriali si fondano sull’acquisizione, l’elaborazione e la disseminazione di informazioni. Come tali, costituiscono un terreno privilegiato per le applicazioni dell’ICT, la cui funzione principale è quella di ridurre drasticamente i tempi, annullando gli spazi, e di abbattere i costi dello scambio informativo. La banca virtuale simulando, nello spazio e nel tempo, attraverso l’uso della ICT, obiettivi e comportamenti della banca tradizionale, permette l’accesso a prodotti e servizi bancari che non implicano un rapporto fisico diretto fra personale e cliente. I suoi canali di distribuzione sono dematerializzati; tra questi internet è il più importante e offre le soluzioni più avanzate di banca virtuale, ponendo la banca on line come competitor e non come simbionte del modello tradizionale.
Per la clientela i vantaggi nel ricorrere a internet anzichè alla filiale sono anzitutto di natura non monetaria: la possibilità di evitare le code, di risparmiare tempo nell’effettuare le operazioni e di ottenere le informazioni più tempestivamente e senza limiti d’orario. I benefici monetari consistono, invece, nella riduzione delle commissioni applicate dall’intermediario finanziario alle transazioni eseguite telematicamente, anziché allo sportello. Con l’e-banking, infatti, i potenziali clienti possono consultare un numero ragguardevole di siti e raccogliere, in tempi e a costi molto contenuti, elevate quantità di informazioni sull’offerta di servizi, facilitando il confronto fra i diversi intermediari e attivando un meccanismo concorrenziale che permette, da un lato l’abbassamento dei tassi e delle altre condizioni economiche applicate, e dall’altro l’adozione, da parte degli istituti di credito, di comportamenti più corretti nei confronti della clientela.
Se è vero che l’impiego del canale internet assicura un’economia dei costi in virtù della completa automazione dei processi, esso comunque non deve essere adoperato dal mondo bancario come semplice leva per abbattere i costi di distribuzione. Il beneficio è nullo o addirittura negativo se a questa diminuzione non segue una riallocazione delle risorse liberate a favore di una maggiore qualità nelle fasi produttive e gestionali dei servizi finanziari, a vantaggio sia della banca sia del cliente. Se i servizi offerti non evolveranno assumendo una connotazione di maggiore valore, la tecnologia internet potrebbe aumentare il rischio di disintermediazione a favore di concorrenti stranieri e di soggetti non bancari. Fino ad oggi, le aziende di credito hanno mantenuto il controllo dei canali distributivi dei loro prodotti al fine di evitare l’irruzione di altri concorrenti nella catena del valore della propria attività. Internet, però, essendo una rete aperta, a basso costo e ad alto potenziale di penetrazione, infrange le barriere costituite dagli sportelli e permette l’ingresso a competitori che non fanno parte del sistema. Già oggi è largamente presente il fenomeno delle quasi banche, soggetti che istituzionalmente operano molto vicino al contesto bancario (Visa, American Express); ma il pericolo maggiore potrebbe venire dalle grandi imprese non bancarie, che grazie agli elevati volumi di affari potranno avere l’interesse a gestire direttamente i valori monetari transati con i loro clienti.
Da parte sua, però, il mondo bancario possiede tutte le risorse per fronteggiare questa irruzione che mette in discussione la sua leadership nell’intermediazione. Il settore creditizio ben si adatta, infatti, all’e-commerce, dove i beni sono dematerializzati e dove la diffusione delle informazioni è non solo tempestiva, ma raggiunge contemporaneamente anche un elevato numero di soggetti. Esso apre nuove frontiere all’e-banking, che vanno ben al di là della distribuzione telematica di prodotti bancari alla clientela. Gli istituti di credito possono ben sfruttare il proprio bagaglio informativo e mettere in contatto il maggior numero di aziende e consumatori, avvalorando il proprio ruolo di intermediario, offrire una serie di servizi accessori (acquisizione e gestione degli ordini, sicurezza delle transazioni, finanziamento agli utenti ecc.) e soprattutto porsi come ente abilitante i pagamenti.
Il commercio elettronico, però, non potrebbe esistere senza un sistema di pagamenti sicuro, affidabile, semplice da utilizzare e accettato largamente dagli operatori. Le banche sono in una posizione ideale per presidiare questo settore da esse tradizionalmente gestito grazie al loro radicamento sul territorio.
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandro Oliverio |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2000-01 |
Università: | Libera Univ. Internaz. di Studi Soc. G.Carli-(LUISS) di Roma |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Gianfranco Graziadei |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 197 |
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