Verifica sperimentale di quattro schemi motori di cammino in bambini affetti da diplegia spastica attraverso dati di Gait Analysis e statistica descrittiva
Lo studio del movimento umano, in particolare l’analisi del cammino, prevede la misura di variabili che descrivono la cinematica e la dinamica dei segmenti corporei, con lo scopo di raccogliere informazioni quantitative relative alla meccanica del sistema muscolo-scheletrico durante l’esecuzione dell’atto motorio.
Tra i numerosi dispositivi tecnologici presenti sul mercato per l’analisi del movimento umano, la gait analysis è divenuta negli anni recenti il più popolare e diffuso strumento di indagine. Essa rappresenta un approccio molto avanzato all’analisi del passo, che permette di rilevare con precisione una serie di parametri di tipo spazio-temporali, cinematici e dinamici, per giungere ad una conoscenza estremamente accurata del cammino. La pratica clinica impiega la gait analysis per identificare e valutare la natura e la misura delle patologie disabilitanti l’apparato locomotore. E’ auspicabile che sempre di più tale strumento possa essere utilizzato come supporto per la diagnosi e la cura di soggetti che presentano difficoltà o deficit motori, affiancando alle valutazioni eseguite dai professionisti sanitari, maggiormente affidate all’analisi osservazionale qualitativa, un’analisi quantitativa, che possa mettere in luce dati che sarebbero, altrimenti, difficilmente rilevabili. Questa visione d’insieme potrà facilmente portare a conclusioni diagnostiche più consapevoli ed interventi maggiormente mirati al bisogno del paziente.
Una delle patologie più diffuse a cui tali potenzialità potrebbero essere sfruttate con grande giovamento, è la Paralisi Celebrale Infantile, causa di disordini permanenti dello sviluppo del movimento e della postura. Nel mondo clinico, riveste un’enorme importanza la costituzione di un linguaggio comune tra i diversi professionisti per avere descrizione, classificazione, diagnosi e modalità di intervento il più possibile concordi e coerenti. La classificazione dei pazienti affetti da diplegia infantile in quattro forme distinte, proposta dal professor Adriano Ferrari, non trova totale adesione tra i professionisti del settore: per questo si vuole verificare se uno strumento di analisi e classificazione oggettivo ed automatico dei parametri di gait analysis misurati su pazienti diplegici, possa identificare i quattro gruppi, che corrispondono alle quattro forme di diplegia ipotizzate, con un margine di errore sufficientemente basso rispetto alla valutazione del professionista sanitario. In questo modo avremmo la prova del fatto che i bambini con questa patologia presentino caratteristiche del cammino oggettivamente diverse da forma a forma. Durante un periodo di tirocinio presso Laboratorio di Analisi del Movimento dell’Arcispedale “Santa Maria Nuova” di Reggio Emilia, con mansione di raccolta ed elaborazione dati, si è potuto constatare direttamente la complessità e variabilità che presenta ogni paziente. Nella proposta del professor Ferrari, vengono elencate precise caratteristiche, utilizzate come parametri discriminanti nell’osservazione del paziente: esse vengono denominate segni, e sono le più distintive per ogni segmento anatomico o per la descrizione della modalità di avanzamento. Il lavoro di tesi si propone di individuare una modalità di suddivisione automatica delle quattro forme di diplagia infantile, grazie all’elaborazione di dati ricavati dall’esame di gait analysis, attraverso lo sviluppo di algoritmi che riescano a tradurre in linguaggio matematico la descrizione dei segni suddetti.
L’opportunità di consultare una valutazione quantitativa a supporto e conferma di quella qualitativa, potrebbe portare in futuro ad indubbie ricadute positive anche sul piano della qualità della vita dei pazienti affetti da Paralisi Cerebrale Infantile. Giova ricordare, infatti, come, nell’ambito della riabilitazione di tale patologia, le problematiche legate alle incertezze sulla prognosi e sull’efficacia delle metodiche riabilitative, enfatizzino le già forti pressioni psicologiche ed emotive che agiscono sulla famiglia e sul bambino stesso, di fronte ad un tale disturbo. Il lavoro di specialisti, anche provenienti da diversi percorsi formativi, ha come principale target il miglioramento delle tecniche utilizzate, mantenendo sempre in primo piano il maggior obiettivo dell’intervento di riabilitazione, ovvero il bene del bambino.
Nel primo capitolo si presentano le nozioni teoriche sulla diplegia e sull’analisi del movimento necessarie per svolgere il presente studio; nel secondo capitolo si descrivono l’esperienza di tirocinio al laboratorio di analisi del movimento di Reggio Emilia e tutti gli strumenti utilizzati per l’acquisizione e l’analisi dei dati di gait analysis. Nel terzo capitolo vengono elencati i risultati dell’elaborazione, descritti per ogni fase della stessa; nel quarto capitolo si trova la discussione sui risultati, con alcune osservazioni che è necessario sottolineare. Il quinto capitolo include le conclusioni del presente lavoro.
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Informazioni tesi
Autore: | Giorgia Tacconi |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Ingegneria |
Corso: | Ingegneria elettronica |
Relatore: | Lorenzo Chiari |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 92 |
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