La gestione dei rifiuti: il caso siciliano
Il problema della sostenibilità ambientale e quello delle risorse naturali rappresentano i driver fondamentali del sistema di relazioni economiche e sociali, le quali si sviluppano attraverso disposizioni regolamentari.
L’attuale approccio tradizionale spinge, però, verso l’esaurimento delle risorse disponibili in natura a velocità crescente.
In Italia si stima che lo smaltimento dei rifiuti generi più di 12 milioni di tonnellate di anidride carbonica,pari al 2,3% del totale della emissioni nazionali, un valore in linea con la media europea.
La gestione dei rifiuti costa ad ogni italiano 90€ l’anno: si tratta di una media costruita a partire da valori regionali molto diversi, compresi tra i 60€ del Trentino e i ben 110€ riscossi annualmente in Toscana.
Queste cifre, che già oggi possono apparire preoccupanti, sono destinate ad aumentare: l’OCSE - Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico - ha stimato che la sola produzione di rifiuti solidi urbani entro il 2020 raggiungerà i 640 kg annui pro capite.
Per quanto riguarda le tecniche di gestione, nell’UE i rifiuti urbani vengono smaltiti in discarica nel 49% dei casi, inceneriti nel 18% e sottoposti a riciclaggio e compostaggio nel 33% dei casi.
Il problema è che qualsiasi modello di produzione e consumo genera rifiuti industriali e rifiuti solidi urbani (RSU), che devono essere gestiti a sistema. Ma come?
La soluzione finora adottata, sulla scia del processo di globalizzazione, è quella di smettere di produrre e delocalizzare quella manifattura considerata relativamente più responsabile della produzione di rifiuti.
Questa soluzione pone però due problemi.
Da un lato, lo spostamento dei processi produttivi inquinanti trasferisce l’impatto diretto in termini negativi per la vita e la salute verso popolazioni in via di sviluppo, lasciando ai cittadini delle economie avanzate i benefici del consumo dei prodotti di questi processi.
Dall'altro lato, il degrado ambientale non ha confini e le problematiche affrontate in un contesto territoriale si trasferiscono su scala globale: basti pensare all'effetto serra.
Considerato che non possiamo smettere di produrre, allora è necessario improntare tutto il sistema economico alla ricerca di soluzioni innovative nel rapporto tra processi economici e sostenibilità ambientale.
Un altro aspetto fondamentale è rappresentato dalla raccolta differenziata (RD), unica modalità che consente di “ridurre” l’utilizzo dell’ambiente a parità di consumi e che presenta il vantaggio di poter essere condotta con l’obiettivo di rendere i rifiuti gestibili, generando materie per la fase del riuso.
La gestione, quindi, assume un’importanza notevole.
Una gestione non corretta dei rifiuti determina gravi fenomeni di inquinamento rendendo le risorse (aria, acqua e suolo) non più fruibili da parte dell’uomo se non con interventi di ripristino molto costosi.
Una gestione corretta dei rifiuti, invece, oltre a contribuire a ridurre le emissioni di gas serra, in particolare di metano, può contribuire a recuperare energia, sia attraverso il riuso dei materiali, che attraverso un loro utilizzo come combustibile.
Fatte queste considerazioni, risulta chiaro come la complessa problematica dei rifiuti e la loro gestione rivestano un’importanza fondamentale nelle politiche ambientali comunitarie.
La gestione dei rifiuti rappresenta, infatti, dal punto di vista legislativo e regolamentare, uno dei settori più “tormentati”; sia perché inserito nel più ampio ambito dei “servizi pubblici locali”, a sua volta soggetto a frequenti interventi normativi e giurisprudenziali; sia perché la relativa disciplina è prevalentemente di derivazione comunitaria; sia, infine, per la particolare delicatezza della questione destinata a richiamare una forte attenzione sociale.
Il settore dei rifiuti è un settore economico importante, il quale necessita di un quadro giuridico-normativo chiaro per cogliere nuove opportunità di sviluppo, oltre che per svolgere l’attività fondamentale per la quale è stato costituito, vale a dire la raccolta e la gestione ambientalmente corrette dei rifiuti.
Esso, adeguatamente supportato da un sistema normativo chiaro e definito può svolgere un ruolo importante nella green economy, in coerenza ed in applicazione anche della Direttiva europea sui rifiuti, la quale fornisce alcuni indirizzi importanti e strategici, tra i quali, ridurre e minimizzare il ricorso allo smaltimento in discarica.
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Informazioni tesi
Autore: | Mattia Galipò |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università degli Studi di Siena |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia curriculum economico-ambientale |
Relatore: | Carlo Zappia |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 53 |
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