Il capitalismo italiano del secondo dopoguerra: persistenze e mutazioni
Con la fine del secondo conflitto mondiale i paesi industrializzati entrarono in una fase di forte espansione. Un periodo in cui ebbe luogo la più rapida e fondamentale trasformazione economica, sociale e culturale che la storia ricordi.
In Europa l’espansione fu di particolare intensità; tale straordinario sviluppo può essere schematicamente interpretato come risultato di una combinazione di risorse ed istituzioni. Fra le risorse che si resero disponibili per i paesi europei spiccavano: da un lato, prodotti di consumo e macchine scaturite dalla tecnologia sviluppata prima, durante e subito dopo la guerra; dall’altro, risorse materiali, segnatamente petrolio, in quantità elevate e a prezzi modesti. Fra le istituzioni che consentirono di cogliere le opportunità offerte da queste risorse, massimo rilievo avevano le istituzioni internazionali del mercato del lavoro e quelle preposte all’intervento pubblico.
Rispetto agli altri paesi europei, l’Italia non presentava certo diversità nel potenziale accesso ai frutti del progresso tecnico; quanto alle materie prime essa ne disponeva in misura assai limitata nel proprio territorio e quindi dipendeva, ancor più degli altri paesi, da un pieno accesso alle risorse di altre aree. È dunque nelle istituzioni che consentirono di realizzare effettivamente l’accesso alle risorse, che vanno ricercati i tratti fondamentali del modello italiano: nella partecipazione agli istituti del coordinamento internazionale; nelle istituzioni del mercato del lavoro; nella programmazione e regolazione pubbliche. Proprio partendo da qui si è cercato di analizzare l’evoluzione che ha condotto il capitalismo italiano fino ai giorni nostri; a tale scopo sono state evidenziate le permanenze e le mutazioni di alcuni aspetti che paiono più caratterizzanti: l'assetto proprietario, la dirigenza, i mezzi di comunicazione di massa e l’utilizzo del suolo. Il lavoro è introdotto da una breve carrellata storico-economica che partendo dall’unità d’Italia ci porta al secondo conflitto mondiale. Buona lettura.
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Informazioni tesi
Autore: | Federico Bartoli |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1999-00 |
Università: | Università degli studi di Genova |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e Commercio |
Relatore: | Giorgio Felloni |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 102 |
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