Il valore a rischio (VaR) del portafoglio finanziario di un'impresa di assicurazione sulla vita
Quest'ultimo ventennio è stato caratterizzato da un processo, sinteticamente definito innovazione finanziaria, attraverso il quale si giunge alla creazione di nuovi strumenti, mercati ed intermediari diversi da quelli tradizionali. Caratteristiche di questo processo sono il ritmo al quale si è manifestata quest'evoluzione finanziaria e la velocità con cui si sono susseguiti la comparsa e la diffusione di nuovi strumenti, nonché la nascita e l'ampliamento di nuovi mercati, lo sviluppo di nuove funzioni e, quindi, di nuovi intermediari. Quest'evoluzione così radicale si è manifestata grazie ad alcuni rilevanti mutamenti nello scenario internazionale, di cui i tratti salienti sono innanzi tutto una progressiva liberalizzazione dei movimenti di capitale consequenziale alla deregulation dei controlli sui flussi finanziari. Si è avuta man mano una crescente partecipazione di operatori stranieri nei mercati interni dei principali paesi industrializzati con un'integrazione dei maggiori mercati finanziari in un unico mercato mondiale, configurando la cosiddetta globalizzazione. Non possono essere trascurati, poi, fenomeni di vasta portata come la disintermediazione e la titolarizzazione (securitization) dei mezzi di finanziamento che hanno rivitalizzato i mercati mobiliari. Lo sviluppo dei mercati finanziari, sia come volumi sia come tipologie di prodotti e servizi offerti, ha provocato, tra le altre cose, elevata volatilità dei saggi d'interesse e, anche se in misura relativamente minore, dei rapporti di cambio tra divise. La crescente internazionalizzazione dell'attività finanziaria ha influito sull'instabilità dei medesimi saggi di mercato, parimenti altri fenomeni causativi dei fenomeni anzidetti sono stati i mutamenti intercorsi tra le politiche monetarie dei principali paesi industrializzati, i quali si sono serviti e si servono tutt'ora, di uno strumento come il tasso d'interesse per il controllo degli aggregati monetari. Si è assistito quindi ad un profondo processo di cambiamento che ha interessato il sistema economico nei suoi aspetti reali e finanziari: lo sviluppo degli intermediari finanziari, la nuova impostazione dell'autorità di vigilanza e le sempre più mature ed articolate richieste della clientela, hanno costituito per gli intermediari finanziari uno stimolo ed un vincolo ad innovare il proprio modo di esistere e di collocarsi rispetto ai diversi interlocutori dell'ambiente esterno. In particolare le imprese d'assicurazione nell'ultimo periodo hanno notevolmente diversificato la struttura di bilancio. Si sono accentuati i rischi globali a carico degli intermediari stessi connessi, sia ad una maggiore vulnerabilità alle variazioni dei saggi, sia all'ampiezza degli squilibri tra la composizione temporale dell'attivo e quella del passivo. In base alla necessità dei mercati esse devono quindi indirizzare le condizioni delle operazioni in termini di scadenza, modo di rimborso, modo di determinazione del risarcimento ed eventualmente di valuta di denominazione, per assecondare in tal modo le esigenze della clientela. Da quanto appena detto, consegue una sostanziale differenziazione, definita mismatching, tra la struttura dell'attivo e quella del passivo dell'azienda d'assicurazione, differenziazione che genera la serie dei rischi tipici dell'attività, quali: rischio d'interesse, di liquidità, tecnico assicurativo e, secondariamente, di cambio. E' agevole a questo punto comprendere l'esigenza, da parte delle imprese d'assicurazione, d'adeguati sistemi di gestione e di controllo dei rischi soprattutto di mercato.
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Informazioni tesi
Autore: | Paolo Luciani |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1998-99 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e Commercio |
Relatore: | Maurizio Vincenzini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 141 |
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