Rilievo idrogeologico nella parte alta del bacino del Rio Mantaro, nei Distretti di Aco, Chambarà e Manzanares (Regione Junin, Perù)
Il lavoro svolto è suddiviso in due parti. Nella prima è stata effettua un'attività di rilevamento geologico sul terreno nella parte alta del bacino del rio Mantaro, nei Distretti di Aco, Chambarà e Manzanares, situati in Provincia di Concepcion (Regione Junin), nel Perù centrale. Nella seconda parte è stata svolta un'attività finalizzata alla descrizione idrogeologica dell'area, accompagnata dall'analisi di qualità dei campioni d'acqua prelevati alle sorgenti visitate.
Il rilevamento geologico effettuato si estende su un'area di circa 155 km2 e ha consentito la realizzazione di una carta geologica alla scala 1:50'000, accompagnata dalle sezioni geologiche e dalla colonnina stratigrafica. Nell'area studiata affiora diffusamente la successione carbonatica Triassica-Liassica del Gruppo Pucarà, suddivisibile in tre formazioni: Chambarà Fm., Aramachay Fm. e Condorsinga Fm. Nella porzione occidentale prevalgono, invece, gli affioramenti dell'unità molassica Cretacico-Terziaria (Formazione Casapalca) caratterizzata, nella parte basale, da isolate intercalazioni basaltiche. Infine è stata rilevata la manifestazione superficiale di un'intrusione riolitica di età Terziaria.
In base alle sezioni geologiche effettuate si è ricostruita una sezione stratigrafica e l'assetto strutturale dell'area studiata. Quest'ultimo è contraddistinto, alla mesoscala, da una piega sinclinale, di età andina e orientazione NW-SE; e dalla presenza di numerosi altri piegamenti di carattere, però, discontinuo. Per quanto riguarda le faglie, l'area è interessata da un'importante sovrascorrimento che ha accomodato la compressione nella porzione settentrionale dell'area studiata. L'orientazione è concorde con quella della sinclinale, NW-SE, immergente a NE.
La seconda parte di questo lavoro è stata eseguita allo scopo di caratterizzare quest'area dal punto di vista idrogeologico, in quanto soggetta a gravi problemi di approvvigionamento idrico nella stagione secca (Giugno-Settembre). A tal scopo si è proceduto, in primo luogo, a valutazioni di massima sulla permeabilità nell'ambito delle formazioni lapidee e all’ individuazione, di conseguenza, delle aree in cui i sistemi di circolazione si sviluppano maggiormente.
Successivamente è stata realizzata un'accurata catalogazione, descrizione e classificazione delle opere di presa, mettendone in luce i principali punti di criticità. Inoltre, sono state caratterizzate le proprietà fisico-chimiche delle emergenze misurandone, “in situ”', la portata, la temperatura e la conducibilità idraulica e, tramite cinque kit analitici Visocolor® Eco, la durezza totale e il contenuto ionico (ammonio, cloruri, ferro e nitrati).
Infine, è stata eseguita una parte di elaborazione tramite ESRI ArcMap10 al fine di delimitare i bacini imbriferi e modellare la soggiacenza della falda.
I risultati ottenuti hanno permesso di dedurre la presenza di numerosi bacini idrici, limitati arealmente, e caratterizzati da circuiti idrici subsuperficiali e brevi. Per questo motivo risultano essere molto influenzati dalla stagionalità delle precipitazioni, che si concentrano nel trimestre Dicembre-Febbraio. L'acqua di tutte le emergenze è medio-minerale e con una qualità molto buona. Non è stata riscontrata, infatti, la presenza di alcuna contaminazione. Questo studio vuole dunque contribuire ad un ampliamento delle conoscenze idrogeologiche della zona, favorendo un più completo e razionale sfruttamento delle risorse idriche esistenti e, allo stesso tempo, di costituire un lavoro preliminare a future indagini di maggior dettaglio.
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Informazioni tesi
Autore: | Filippo Lucini |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Milano - Bicocca |
Facoltà: | Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali |
Corso: | Scienze geologiche |
Relatore: | Giovanni B. Crosta |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 138 |
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