La collaborazione di Alba de Céspedes a ''Epoca'': Il ''Diario di una scrittrice'' (1958-1960)
Diario di una scrittrice è il titolo della rubrica che Alba de Céspedes cura per la rivista «Epoca» dal 1958 al 1960. «Epoca, settimanale politico di grande informazione» esce nel 1950, anno in cui esplode il fenomeno commerciale della stampa periodica d’attualità nel nascente mercato culturale di massa. Il contesto giornalistico degli anni ’50 e le caratteristiche del settimanale mondadoriano sono pertanto argomento del primo capitolo della tesi.
Il secondo capitolo ricostruisce invece il profilo della rubrica Diario di una scrittrice. Si discute, ad esempio, l’impostazione data alla pagina che, divisa in brevi paragrafi titolati da date, ad esempio: «Parigi, 4 novembre», aspira ad essere il più possibile simile a quella di un vero diario. Da qui la riflessione sul rapporto di Alba de Céspedes con la scrittura del privato, come appunto quella diaristica, intesa come forma attraverso la quale descrivere e interpretare la realtà contemporanea e il difficile rapporto tra individuo e società, tra storia personale e Storia.
Il terzo capitolo passa in rassegna i temi portanti della rubrica. Il par. 3.2 esplora, ad esempio, il tema del difficile equilibrio tra la concezione dell’opera letteraria come opera d’arte e, allo stesso tempo, come «prodotto» dell’industria culturale, da vendere adoperando precise strategie pubblicitarie.
Il par. 3.3 è dedicato all’analisi del ruolo sociale della donna, inteso come metro di misura del progresso della società. De Céspedes critica più volte la condizione d’inferiorità, sia nella sfera pubblica che privata, della donna italiana alla fine degli anni ’50, proponendo un nuovo modello di donna, colta ed emancipata speculare a quello di «fata del focolare» e «regina della casa».
Si passa poi ad analizzare (par. 3.4) tutti quegli aspetti della società italiana che la scrittrice descrive e, spesso, critica, tra i quali: la questione del diritto, non ancora conquistato in Italia, al divorzio; il riflusso degli ideali di rinnovamento e riforma sociale, sostenuti durante la Resistenza e adesso soppiantati da un unico ideale di progresso economico e il ruolo sociale delle celebrità che, per mezzo dei nuovi media, cinema e televisione, hanno assunto, nell’immaginario del pubblico, il ruolo di nuovi miti (par. 3.5).
Tutti gli argomenti trattati nel Diario di una scrittrice rientrano in un unico progetto di analisi critica della società italiana e di denuncia della crisi di valori causata dalla concezione del benessere economico, del raggiungimento di uno status sociale elevato, come unico fine dell’esistenza.
Un amaro bilancio, dunque, su cui lettori sono invitati a riflettere ma soprattutto a discutere, anche polemizzando con le posizioni assunte da de Céspedes, poiché la stessa considera il silenzio e l’indifferenza le basi del malessere sociale.
Rileggendo oggi il Diario di una scrittrice risulta sorprendente l’attualità di molti dei temi trattati, i quali sono ancora oggi argomento di dibattito politico; possiamo arrischiarci a pensare, allora, che la situazione italiana di pigrizia morale e di stallo della cultura e del progresso sociale, denunciata dalla scrittrice 50 anni fa, non sia ancora pienamente superata.
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Informazioni tesi
Autore: | Grazia Nicotra |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Scienze Umanistiche |
Corso: | Lettere |
Relatore: | Laura Di Nicola |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 106 |
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