I fondi chiusi di Private Equity: definizione e profili normativi
Con il termine Private Equity si definisce l’investimento nel capitale di rischio di imprese generalmente non quotate, da parte di investitori specializzati, tramite l’acquisto di partecipazioni azionarie. L’ obiettivo dell’investitore non è, come si potrebbe pensare, l’assunzione del controllo dell’impresa, ma il capital gain ottenibile tramite lo smobilizzo futuro della partecipazione. Per contribuire alla buona riuscita dell’operazione, l’investitore istituzionale, oltre alla fornitura del capitale di rischio, porterà all’interno dell’impresa target le proprie competenze professionali, il proprio know how manageriale, per sviluppare e far crescere l’azienda.
Al fine di comprendere meglio il ruolo che l’investimento nel capitale di rischio, ha in un moderno sistema finanziario, nella prima parte verranno trattate le procedure per la creazione di un fondo di Private Equity, le diverse modalità di intervento, relazionate allo stadio di vita dell’impresa oggetto dell’investimento e un’ottica sulle dimensioni del fenomeno.
Premesso che le strutture di fondo chiuso sono lo strumento principe per effettuare l’attività di Private Equity, nella seconda parte dell’elaborato saranno introdotti i principali soggetti coinvolti nel funzionamento dell’operazione, con particolare attenzione alle normative italiane vigenti e alla loro evoluzione.
La parte conclusiva si occuperà di esporre un’analisi critica sullo sviluppo e le opportunità per questo tipo di operazioni in Italia proponendo come esempio di spunto il caso Ducati Motor Holding S.P.A.
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Informazioni tesi
Autore: | Fabio Costarelli |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli studi di Genova |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia della banca della borsa e delle assicurazioni |
Relatore: | Andrea Pericu |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 51 |
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