Il sistema politico europeo: quale modello di democrazia?
Che cosa è l’Unione europea? Rispondere a questa domanda non è affatto semplice, poiché il lungo processo di integrazione europea ha determinato un profondo cambiamento dell’assetto istituzionale e delle competenze di quella che, oggi, è l’Unione europea. È sufficiente ricordare che «da area di libero scambio (dove i paesi eliminano tutte le restrizioni al commercio nell’ambito dei rapporti commerciali tra i paesi che ne prendono parte) l’UE è diventata un’unione doganale (con tariffe e restrizioni comuni nei confronti di paesi terzi), un mercato comune (con un sistema comune di “leggi” che governano la produzione, l’occupazione e lo scambio, la libera circolazione dei lavoratori, dei capitali, dei materiali e di beni e servizi) e, oggi, un’unione economica e monetaria in cui a tutte le caratteristiche del mercato comune si aggiungono tassi di cambio fissi tra paesi membri e politiche macroeconomiche comuni» .
Le soluzioni proposte per studiare l’Unione europea sono molteplici e attingono a differenti discipline.
Con il presente lavoro si intende analizzare il sistema politico europeo attraverso la prospettiva teorica della politica comparata. Si è, infatti, rifiutato l’approccio teorico e culturale dell’ ”eccezionalismo europeo” , secondo il quale l’Unione europea costituisce un sistema politico unico e senza precedenti, ovvero “eccezionale”. Collocare l’Unione europea nello spazio tra il regime internazionale e lo Stato nazionale (più precisamente, come suggerisce il noto politologo Arend Lijphart, considerarla uno stato federale in fieri) ha permesso di studiare l’UE come un sistema politico interno, pertanto comparabile con atri sistemi politici interni (in particolare con quei sistemi che si avvicinano al modello consensuale di democrazia proposto da Lijphart), avendo comunque sempre presenti le differenze che ancora esistono tra l’Unione europea e gli Stati nazionali.
Il primo capitolo introduce alla conoscenza dei diversi approcci cui sono ricorsi i politologi per conoscere l’Unione europea. In particolare si sono raggruppati gli studi sull’Unione europea in tre grandi correnti: le ricerche che analizzano l’UE come un’organizzazione internazionale, quelle che la esaminano come un sistema politico e infine, quelle che la ritengono un sistema di governance.
Il secondo capitolo contiene, invece, una schematica presentazione del modello maggioritario e del modello consensuale di democrazia elaborati da Arend Lijphart, nonché un riepilogo delle caratteristiche dei due Paesi che, nella realtà, più si avvicinano ai due modelli ideali di democrazia, ovvero Il Regno Unito (per il modello maggioritario) e la Svizzera (per il modello consensuale).
Il terzo ed il quarto capitolo analizzano, in modo dettagliato, l’apparato istituzionale dell’Unione europea ed il suo funzionamento. Per realizzare tale studio si sono utilizzate le dieci variabili individuate da Lijphart per descrivere i modi in cui una democrazia può essere organizzata e può funzionare. Poiché Lijphart ha raggruppato tali variabili in due dimensioni, si è deciso di dedicare il terzo capitolo alle caratteristiche della dimensione esecutivo-partiti nell’Unione europea ed il quarto a quelle della dimensione federale-unitaria.
Infine, nelle conclusioni, oltre a valutare l’affinità dell’Unione europea con il modello consensuale di democrazia, si affronta la questione della “democraticità” del sistema politico europeo.
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Informazioni tesi
Autore: | Francesca De Micheli |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli studi di Genova |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze Internazionali e Diplomiche |
Relatore: | Giampiero Cama |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 184 |
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