Il controllo di Gestione nelle banche
Il mio lavoro nasce dalla volontà di effettuare un’analisi degli aspetti principali del Controllo di Gestione ponendo attenzione alle peculiarità che ne derivano dalla sua applicazione in ambito bancario.
La banca, come sappiamo, è un’impresa operante principalmente sul mercato di capitali e svolge funzioni sia nel settore dell’intermediazione creditizia sia nel settore degli investimenti ed è sottoposta a continui mutamenti che derivano dallo scenario normativo.
Nel primo capitolo ho accennato il contenuto dell’Accordo di Basilea 1 che fu adottato nel 1988 dal Comitato di Basilea. Con esso le banche sono obbligate a detenere, per ogni euro di impiego, 8 centesimi di "Patrimonio di Vigilanza". Tale grandezza consente alle banche di far fronte alle perdite attese ed inattese insite nell’attività creditizia. Tale normativa ha subito negli anni un’evoluzione alla luce delle inadeguatezze in essa riscontrate: non teneva conto del merito creditizio della controparte. Il capitale accantonato dalla banca era infatti determinato come percentuale fissa dell’importo prestato, stabilita sulla base della tipologia di soggetto affidato (altre banche, stati, imprese, famiglie…) ma non della sua qualità creditizia. Questi limiti hanno portato il Comitato di Basilea a rivedere l’Accordo del 1988 e a realizzarne uno nuovo: l'Accordo di Basilea 2. Il principale elemento di novità contenuto in Basilea 2 è l'adozione di un sistema di rating, che deve divenire strumento di guida della politica creditizia della banca.
Nel secondo capitolo ho illustrato il Controllo di Gestione dandone inizialmente una definizione generale per poi passare ad individuare l’importanza che riveste l’analisi dei rischi nel controllo di gestione in banca.
Il lavoro termina con un’illustrazione del Processo Icaap, processo di controllo prudenziale, che costituisce il secondo pilastro dell’Accordo di Basilea 2 e si sostanzia 4 fasi:
- Mappatura dei rischi (Le banche identificano i rischi a cui sono esposte, tenendo conto della propria operatività e del mercato servito);
- Determinazione del capitale interno (misurazione dei rischi);
- Determinazione del capitale interno complessivo;
- Determinazione del capitale e riconciliazione con i requisiti patrimoniali minimi (le banche dovranno essere in grado di illustrare come le risorse patrimoniali ritenute idonee a fini interni si riconciliano con la definizione regolamentare del patrimonio di vigilanza).
Come accennato in precedenza il settore bancario e di conseguenza il controllo di gestione bancario è sottoposto ai continui cambiamenti normativi: è in atto un Nuovo Accordo, l’accordo di Basilea 3 che entrerà in vigore nel 2013 ed introduce norme ancora più rigide per la determinazione dell’adeguatezza patrimoniale.
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Informazioni tesi
Autore: | Anna Aceto |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Seconda Università degli Studi di Napoli |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia aziendale |
Relatore: | Michele Pizzo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 72 |
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